Lo stile è l’uomo, affermava Montherlant, uno scrittore maledetto, il cui lascito in termini di eleganza ed anticonformismo, profondità d’idee e amore per il mondo classico appare ancora oggi ineguagliabile.
Cermente Henry de Montherlant non è il solo autore a simboleggiare un carattere ben delineato e fermo, pur nell’attraversamento della bufera della vita.
Quel che appare invece irrimediabile oggi è proprio la mancanza in tutti i campi di veri protagonisti, in grado d’imprimere, col proprio talento ed il modo di porsi (ed imporsi) nel mondo, un segno duraturo, una lezione estetica, nel senso più alto del termine.
Sappiamo bene che questo è il tempo della mediocrità e della decadenza, del livellamento antropologico e della massificazione, dove personalità di spicco non esistono e possibilità di coltivarme sono sempre meno.
E’ per questo che torniamo a leggere e studiare gli antichi maestri, a cogliere i segni perduti della bellezza in angoli remoti del mondo, in arcaici manoscritti, in libri religiosi nascosti dalla polvere del tempo, nella poesia eterna e indistruttibile, nella speranza che gli dei antichi si risveglino nelle nostre coscienze e diano vita ad un’anima nuova dell’universo.
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