JUVENTUS STADIUM. Oltre ad essere un gioiello architettonico, lo Juventus Stadium ha una particolare caratteristica che nessun altro stadio di serie A aveva mai considerato, nessuna barriera a delimitare i settori. Il solo settore ospiti ha delle delimitazioni, e comunque gli spalti sono vicinissimi al campo, praticamente si potrebbero toccare i giocatori. Probabilmente il modello stadio "Juve" verrà ripreso dalle squadre che hanno presentato i nuovi progetti, ad esempio l'Udinese, ma ci vorrà comunque del tempo per arrivare a somigliare alla Premier League inglese.
LEGA PRO. Il discorso è del tutto diverso in Lega Pro, già lo Stadio Acquasanta di L'Aquila ha aderito e ospitato il meeting "Stadi Senza Barriere". Hanno seguito l'esempio aderendo alla sperimentazione il Ceravolo di Catanzaro, il Renato Curi di Perugia e lo Zini di Cremona. Il progetto è semplice quanto innovativo, togliere ogni barriera tra i settori dello stadio e avere perciò il pubblico di squadre avverse adiacente senza nessuna "gabbia" a dividere. Attualmente in Inghilterra e in Germania la situazione è già avviata e definita e gli incidenti sono ridotti pressoché allo 'zero'. Si è proiettati nel futuro con la partenza dei progetti "Supporter Trust" e "Stadi senza Barriere", l'Italia si avvicina ai modelli di calcio Inglese e tedesco che sembravano un mito fino a pochi anni fa.
I PROGETTI. Il "Supporters Trust" riguarda l'entrata del tifoso nel regime economico della società, come azionista (modello spagnolo) ad esempio, un modello di azionariato del tifoso a percentuale variabile. Il progetto "Stadi Senza Barriere" invece si propone di togliere ogni barriera tra il campo e gli spalti, tra i settori dello stadio, ed eliminare le gabbie dai settori ospiti. Ma saremo davvero pronti o la violenza interromperà il progetto di crescita del calcio? Per il momento tantissime proposte e idee, ma soprattutto una stagione sperimentale alle porte, per i giudizi del caso aspetteremo il prossimo anno.
di Cristian Amadei