Periodo d’estate, periodo di letture sotto l’ombrellone. Nel mio caso sul lettino, sono un appassionato del sole che brucia. Questo, ovviamente, implica che il “vicino” dia una sbirciatina al libro che stai leggendo. Se porti con te un libro come Stilton, appare un sorriso beffardo. Inutile tentare di decifrarlo, più o meno il significato è sempre il solito: “Stilton… ah, il sorcio. Sì, robetta per bambini”. Idem se si procede con altri libri di genere fantastico. Come sempre, il fantastico è roba per bambini (a proposito, proprio per questo venerdì sono a Rimini).
Se invece capita di leggere “Gang Bang” di Chuck Palahniuk, la situazione precipita. Certo, come biasimare il vicino. La cover a sinistra parla già da sé: una ragazza in posizione eloquente, un bel “adults only” in un punto strategico. E quindi i commenti si perdono in “E’ un porno?”, “Stai leggendo un libro erotico?”, “Chi è la tipa?”.
No. Gang Bang non è un porno. E’ un ottimo libro che parla di disperazione in modo crudo e allucinato. Parla di una condizione estrema. Di autodistruzione e dell’impossibilità di una redenzione. Leggetelo, non è un porno.