Ho ritagliato per anni trafiletti di quotidiani e riviste, ovunque mi capitava, sul Corriere della Sera c'era per esempio una minuscola rubrica che si chiamava "Mappamondo", ora scomparsa. Mentre stai leggendo cose terribili, guerre, carestie, cicloni, colpi di stato, terremoti, maremoti, allarmi nucleari, disastri ecologici, beghe politiche da portineria, l'abituale computo dei morti ammazzati e sotto il peso delle tragedie quotidiane ti senti morire un poco anche tu, l'occhio casca a volte su poche righe che asetticamente informano che tre ergastolani sono scappati dal carcere di Rio ballando a ritmo di samba nel vortice del Carnevale, che Frank Sinatra offre ai suoi cani un appartamento privato munito di aria condizionata e di un sofisticatissimo complesso stereofonico, che responsabili dell'effetto serra sulla terra sono anche le flatulenze delle mucche o che in USA un gruppo di ricercatori ha messo a punto per gli obesi uno spray al profumo di pizza in grado di fornire temporaneo sollievo agli affamati senza introdurre nell'organismo le terribili calorie in più.
Incredibile poi constatare come la lente di ingrandimento su infinitesimali frammenti di realtà riveli eloquenti spaccati sociologici. Non a caso i temi più ricorrenti sono il sesso, le preoccupazioni ecologiche, il cibo, il nostro rapporto con gli animali e il business dove il mondo anglosassone, USA in testa, sono naturalmente all'avanguardia.
Certamente molti ignorano che una fiala di sperma di toro vale un sacco di soldi perché serve all'inseminazione di tantissime mucche, ma un ladro lo sa e la ruba, ne ho la documentazione. Si può vivere benissimo senza queste preziose informazioni, ma sono utili, secondo me, ad allentare un poco la pressione, a farsi una salutare risata, a stupire per prodezze o nefandezze dell'ingegno umano, a non prendere sempre tutto, sé stessi compreso, troppo sul serio ( provocatoriamente perfetta in questo senso la sintesi di Woody Allen: Dio è morto, Marx è morto ed anch'io non mi sento tanto bene). Insomma, non solo le analisi profonde sui destini del mondo, colonne di carta stampata di sofisticate disquisizioni, i massimi sistemi, ma l'attenzione anche a quelli minimi.
All'inizio ritagliavo ed annotavo tutto, fonte, giorno mese ed anno, poi ho smesso, quel bipede strano e misterioso che cammina sulla terra cambia modo di vestirsi, balli, ricette di cucina e mezzi di trasporto, ma in fondo rimane sempre lo stesso animale e guardarlo dal buco della serratura offre frammenti che la dicono lunga sulla specie cui appartengo.
In gioventù ho sognato di fare una raccolta ragionata del ricco materiale raccolto, avevo persino già pensato al titolo "Riflessioni semiserie di un terrestre perplesso", progetto non andato in porto come tanti altri, ma ora il blog mi offre l'occasione di rispolverare quella vecchia idea ed io confesso di essere rimasta lo stesso terrestre curioso e perplesso di allora.