Non nascondo di aver pensato spesso a menate del tipo il senso della vita, il senso della morte, della gioia, del dolore e bla, bla, bla altri argomenti che riempiono solo la bocca; ma in effetti dietro a tutto questo c'è un sostanziale ed intrascurabile errore di fondo.
Infatti, miei cari amici che preferite leggere menate piuttosto che condurre un'appassionante vita sociale, non consideriamo un semplicissimo fatto: il senso non esiste.
Piano, piano, non sto dicendo che la vita non abbia senso o tirando fuori frasi standard impachettate, lavate e pronte all'uso tipo le insalate Bonduelle.
Sto proprio suggerendo l'eventualità che il senso stesso non esista, che non ci debba essere un significato, una spiegazione o una finalità. Noi abbiamo inventato il senso, un artificio che semplicemente ci consente di non impazzire. Il "significato" dopotutto ci tranquillizza: affermare che 'la vita (secondo me) non ha senso' significa implicitamente ammettere che la vita stessa un senso ce l'abbia, ma che trascende il nostro intelletto e il nostro genio; il significato della vita sarebbe quindi racchiuso in una sfera di intangibilità impossibile anche da visualizzare, ma esso esisterebbe. E invece io vi suggerisco di pensare un attimino mentre il vostro migliore amico/a si fotte la/il vostra/o ragazza/o. Se il significato delle cose non esistesse? Se ogni evento venisse o sia già effettivamente paragonabile ad ogni altro? Se non esistessero scale di priorità ma solo le menzogne che noi chiamiamo 'valori'? Se vivessimo un'esistenza automatica totalmente priva di significato nel senso che il senso stesso non esista? Allora quest'ultima frase non esisterebbe, ma in quanto facente parte del post, esso stesso non avrebbe modo di essere, determinando una serie di reazioni a catena che determinerebbero, anzi che determineranno nel momento in cui finirai di leggere questo pezzo, la fine istantanea dell'esistenza di ogni cosa, del tempo e dello spazio.
Ma ovviamente tutto ciò non ha senso.
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