Questo rosa inferno (ah)

Creato il 10 dicembre 2011 da Ilpescatorediperle
Per parlare delle lacrime del ministro Fornero siamo fuori tempo massimo. E poi, l'hanno già fatto tutti. Spesso un po' a sproposito: a prendersi il tempo di guardare davvero quella conferenza stampa (e per molti motivi ne valeva la pena), si sarebbe scoperto che la signora Elsa aveva pronunciato  le parole "sacrificio" o "sacrifici" almeno tre volte, prima di scoppiare in pianto (che sia un una nuova versione del canto del gallo?).Sicché la questione non è proprio che non riuscisse a dire quella paroletta, ma che l'aveva già pronunciata ripetutamente. Quanto alla commozione, mi piace accodarmi alla sua interpretazione più idealistica.Ciò che comunque è stato più rilevante in quell'intervento è stata, più che la compassione, la competenza con cui il ministro a parlato delle questioni di sua responsabilità. Ha spiegato con chiarezza cosa sia il metodo contributivo, che cosa significhi una pensione, quali siano i problemi al bilancio dello Stato, senza formulette ad effetto e senza fumo negli occhi. Ha detto la verità, insomma. E, al di là di quello che si può pensare su quella riforma, abbiamo davanti un'interlocutrice che ne sa e ne sa parlare per bene. E' triste che parte del disprezzo che circola attorno a questo governo sia dovuto al fatto che si tratti di un governo "di professori", come se il sapere, la conoscenza, gli anni di studio, fossero fanfaluche. La verità è che questa pacata competenza dovrebbe essere appannaggio di una classe politica rinnovata, e non dovrebbe richiedere la messa in campo dei "tecnici" per manifestarsi.Questa manovra (il mio giudizio, per quel che vale, si accoda stavolta a quest'altra interpretazione) del priMario Monti non piace quasi a nessuno. Non mi risulta sia una novità nel campo delle finanziarie. Vedremo nel tempo se rimarrà un salasso letale o se sarà davvero seguita dai famosi "pacchetti" con cui il Presidente del Consiglio ha annunciato di voler cadenzare la sua attività di governo. Lavoro, sviluppo, giustizia civile (e carceri, Paola Severino), ricerca: mi auguro ci sia molto di cui discutere dei prossimi mesi, se riusciremo a uscire un po' dal pantano. Sarebbe bello se di tutti questi temi si discutesse in modo lungimirante. Che i sindacati avessero per le generazioni future la stessa foga che mettono nel difendere le generazioni mature. Che gli industriali avessero la stessa energia che impiegano nel parlare di recupero di crediti presso la P.A. per affrontare lavoro nero e morti bianche. Che Pd e PdL ridessero lustro a questo malconcio Parlamento approvando una riforma elettorale e una riforma costituzionale incisive su rappresentanza, numero dei parlamentari, abbattimento del bicameralismo perfetto. Per ora, cerchiamo di fare in modo che, mentre discutiamo di indicizzazione delle pensioni, il taglio alle provincie e l'estensione della tracciabilità dei pagamenti, oltre che la sopressione di qualche ente, non finiscano nel dimenticatoio.  E' la mia letterina di Natale, e so che il priMario non assomiglia molto a Santa Claus.Per ora, noto che, dopo tre anni di grida, è comunque sul tappeto il tema della disuguaglianza. Se ne scrive, se ne discute, si scopre improvvisamente che, ohibò,  siamo un paese iniquo e diviso. E' questo il tema, è sempre stato questo. Ci siamo troppo occupati di quelli più uguali degli altri e ci siamo un po' dimenticati dei meno simili. Speriamo non siano solo chiacchiere al vento.Il pianto e il priMario mi fanno pensare a quella bella metafora della coppia Lucrezio-Torquato Tasso (poi ripresa più o meno consapevolmente da Mary Poppins), sul dolce liquido posto sul bordo del bicchiere della medicina per convincere il bambino a bere.Ecco, per ora siamo ai "succhi amari". Non so se da questi succhi l'Italia "vita riceve" oppure no. Ma spero che sul bordo della tazza non siano solo qualche momento di imbarazzata commozione e qualche bollo in più sui patrimoni scudati. Visto che è dicembre, spero che al prossimo giro (proprio nel bicchiere, dico) ci sia un po' meno chinino e un po' più di vin brulé.

da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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