Questo suono è leggenda

Creato il 17 giugno 2013 da Libereditor

Chip ce l’aveva detto di non uscire. Non sfidate la sorte ragazzi, aveva detto. Ma era stata una nottataccia e ci girava ancora la testa per via del cancherone. Costava poco l’acquavite dei contadini, ma scorticava le budella, e non aveva neanche un bell’aspetto, scura e melmosa nella bottiglia come acqua di palude.
Eravamo stravaccati in casa, le finestre tappate dalle lenzuola, ma un’alba di fuoco penetrava lo stesso nelle stanze e ti copriva la pelle come uno straccio caldo. Un paio d’ore prima eravamo ancora in quello studio nei vicoli. Un bugigattolo, un covo di spettri, più che un posto per far musica, i caloriferi sibilanti di vapore, le bottiglie che rotolavano sul pavimento sconnesso. Le sigarette ardevano come buchi rossi nel buio e fu questo a farmi capire che Hiero non era soddisfatto: il fumo immobile, la sigaretta incollata sulle sue labbra. Facevamo su e gi’ù nella stanza, fra un pezzo e l’altro, e si sentivano le corse dei topi sul soffitto. Dio, se eravamo tesi! Forse non facevamo proprio schifo, ma io mi sentivo fuori fase. Troppo nervoso, troppo distratto, troppo preso a fissare la porta. Per non parlare del cancherone e della clausura dello studio. Non riuscivo a lasciarmi andare. Mettevo l’anima in ogni nota, ma alla fine Hiero graffiava il disco e lo buttava nel cestino.

Hieronymus Falk, che tutti chiamano Hiero, è un giovane trombettista pieno di talento che, con dei suoi amici, ha fondato gli Hot Time Swingers, una famosa band di jazz che suona nei locali più in di Berlino e di tutta Europa. Nel 1940 gli Hot Time Swingers si trovano a Parigi e stanno per registrare un nuovo disco. Hiero sta aspettando il visto per l’America. È ricercato dalla Gestapo perché è un sangue misto, un “bastardo della Renania” nato da una donna tedesca e da un nero delle colonie francesi. Il visto, però, non arriva in tempo e un giorno, mentre Hiero e suoi compagni sono seduti in un bar, irrompe la Gestapo che lo arresta portandolo a Mauthausen…
Una storia avvincente ricca di personaggi ben disegnati quella di Questo suono è una leggenda. Una delizia stilistica che è però molto più di un esercizio di stile.

Esi Edugyan, Questo suono è una leggenda, traduzione di Massimo Ortelio, Neri Pozza, 2013.


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