Qui almeno, non costa niente

Da Micamichela @micamichela
È bello prendere uno stipendio che si chiama stipendio e non rimborso spese. Ti ci puoi comprare le cose con lo stipendio, tipo il giubbino in pelle blu che è bellissimo anche se ha le maniche scomode, gli stivali neri, gli abbonamenti del treno e la benzina e le ricariche, le lenti a contatto e il mascara, le coche cole Haribo e il latte di soia.
E poi sogni tutte le cose che ti potrai comprare in futuro, tipo il divano grigio in stoffa con il coso ad angolo e tanti cuscini in tinta, il tappeto peloso sempre grigio, venti quadri da appendere sulla parete di fronte al divano tutto intorno alla tv. Una libreria dove mettere i libri divisi per colore, magari con la vetrinetta tipo il mobile che aveva la nonna, ma da lasciare sempre aperta.
E poi la cucina con le piastrelle piccoline a tema, tutti i mestoli e attrezzi appesi fuori e il coso per far asciugare i piatti accanto al lavandino, perché quello sopra dentro al mobile non mi piace. Le tovagliette all'americana perché poi tanto non hai voglia di apparecchiare normale per mangiare da sola e un sacco di tazze giganti per bere il the e alzatine per i muffin e scatole in latta per i biscotti e il porta salviettine da tavola calda americana di Maison du Monde. E la dispensa con le mensole aperte come quella azzurra nell'appartamento di Monica e Rachel dove c'erano sempre in primo piano la pasta Barilla e le Pringles.
E poi la domenica pomeriggio mettere su una commedia romantica e intanto preparare la crema di carote e di zucchine e di zucca e di piselli da congelare per le cene della settimana, e un'infornata di biscotti da mettere nel cassetto a lavoro per gli attacchi di fame.
E poi invitare tutto il mondo a vedere 500 days of Summer e poi provare insieme a fare il sushi e fare shopping on line e poi...

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