Qui ed ora, là e allora, dopo e ancora.

Da Davide

eh già, accade proprio che la realtà sfumi, che i nostri pensieri la offuschino, che le emozioni spaventino e per questo ci ritiriamo dal contatto con il mondo.

talvolta alcune sensazioni evocano situazioni che prendono il sopravvento e di colpo, quello che abbiamo nella nostra testa, quello che abiamo vissuto nella nostra carne, le impressioni che segnano la nostra storia, oppure le paure di quello che può accadere, le aspettative catastrofiche che ci hanno insegnato a fare per prevenire, un sacco di realtà virtuali ci innondino i sensi, sopendoli, e per questo impedendoci di percepire quello che qui ed ora eccita il mio sentire.

mi piace rendere onore alla sofferenza di chi vive l’esperienza dell’angoscia, e nessuno insegna meglio cosa significa ritirarsi da una realtà che diventa insostenibile. ho imparato che la paorla giusta, talvolta, non è nemmeno una parola, ma una consonanza intenzionale, direbbe Gallese (T. Neuroni SPecchio).

nell’intima esperienza di coraggiosa prudenza, nello slancio verso l’altro da sè, nell’avventura amorosa con il mondo, come poeticamente ci provocava Margaret Mahler, ci si differenzia: da un noi in confluenza, passando prima per un tu che a volte spaventa, poi per un io che spesso non si sa dove cominci e dove finisca, si arriva ad un nuovo noi, quell’ io-tu che della somma dei due è qualcosa in più .

già, uno più uno non fa proprio due, almeno quando parliamo di esistenza.

quello che sento, nel qui ed ora, racconta anche quello che ho imparato ad essere, in quel là e allora, e tende verso un dopo e ancora che sempre mi stupisce, quando mi lascio andare al sentire, pur giovando dell’esperienza personale frutto di esplorazione e sperimentazione esistenziale.

so che il mio parlare non è chiaro, ma del resto, quando si tratta di scoprire come vivere nel mondo senza essere del mondo e tanto meno staccati dal mondo, ognuno vede da dentro (in-tuisce) come fare.

buone esplorazioni, sperimentazioni e tanta meraviglia e stupore e tutti.