Qui si parla di morte, quella vera...

Da Paolob
Io non sono mai stato 'appassionato' di cronaca nera, non ho mai letto una riga - e tantomeno seguito programmi TV - che raccontasse terribili fatti di un'oscena umanità.
E anche oggi mi rifiuto di approfondire (e cosa poi?) questa terribile vicenda capitata in provincia di Milano.
Ma bastano i titoli perché qualcuno si faccia qualche domanda.
Io dico, il mondo è pieno di mariti e di mogli, di amanti e di scappatelle, di cornuti e cornute, di separazione e divorzi.
Ma è anche pieno di colleghe e colleghi che si puntano e si frequentano, a volte fino in fondo.
Il mondo è pieno di donne ammiccanti e di uomini con l'occhio da pesce lesso, di squallide mani morte e di patetici bottoni slacciati, di voglia di trasgressione e di paura della noia.
Il mondo è pieno di pochezza e di tante storie d'amore.
Ma il mondo, soprattutto, è pieno di regole e contro-regole, che ti permettono di trovare scappatoie e contromisure se hai 'cambiato' idea nella tua vita di coppia.
Basta avere - scusate il latino - le palle.
Se non le hai, i casi sono tre: o rimani, o ti nascondi o te la vivi come meglio credi.
Il caso numero quattro, quello di risolvere tutto con un coltello da cucina, non è contemplato.
E lo sapete perché?.
Perché non siamo animali, non siamo bestie nella savana, abbiamo l'uso della parola, e fino a quando è provata scientificamente la sua esistenza, anche quello del cervello.
E non parlo dei figli, che hanno trovato la loro fine grazie al loro padre, alla persona di cui più si fidavano al mondo, insieme alla loro madre. Nel suo orrore, questo atto, è impensabile.
Sono alla ricerca, spasmodica, da ore, di una notizia che mi conforti. Che questo essere che ha saputo porre fine all'esistenza dei propri figli per l'innamoramento per una collega, si riveli uno fuggito dal manicomio della zona, che sia in cura da 150anni da uno psichiatra, che avesse già dato segnali di scompenso psichico in passato. Insomma, per dirla alla 1.0, che fosse pazzo da legare!
Questo almeno mi conforterebbe, mi tranquillizzerebbe, fermerebbe quella sensazione di formidabile terrore che questo essere in fondo sia un uomo normale, con la villetta, con una famiglia, con due figli piccoli, che lavorava, che faceva la sua vita, come tutti noi.
Ho paura, oggi, ho paura dei miei simili.
Ho paura di una follia sempre più normale.

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