Quindi adesso dovremmo pagare?

Creato il 09 ottobre 2012 da Mcnab75

In seguito al post di venerdì scorso mi sono arrivati diversi messaggi privati per chiedere se è possibile offrirmi “oboli” tramite Paypal (in segno di stima, solidarietà o di apprezzamento), o per domandare delucidazioni sul futuro del blog.
Così come ha già fatto un mio collega mi sento dunque in dovere di precisare due cosette.
Plutonia Experiment è e rimarrà un blog gratuito, accessibile senza pagare gabelle o abbonamenti. I commenti ricevuti nel post di venerdì, anche i più illogici e demenziali (che non sono stati pochi) mi sono stati però utili a tracciare una sorta di agenda programmatica. Quindi vi ringrazio.
Dal novembre del 2013 (ossia fra circa un anno) penso che aprirò un paio di blog tematici paralleli, accessibili sono meno liberamente rispetto a Plutonia. Per “meno liberamente” intendo dire che per accedervi potrei chiedere una donazione simbolica di tre o quattro euro all’anno, oppure uno scambio di competenze o, ancor più semplicemente, l’obbligo di condivisione dei miei articoli sui social network, tramite siti come Social Whispers e simili.
Di conseguenza Plutonia Experiment (che, ripeto, rimarrà gratuito) perderà probabilmente la classica impostazione di aggiornamenti quotidiani, limitandosi a due o tre corposi articoli a settimana. Chi vorrà troverà il resto sui blog tematici, che potrebbero anche focalizzarsi su temi inusuali rispetto a quelli che tratto di solito, ma che interessano tanto me quando un ampio bacino di lettori.
Comunque c’è un anno di tempo per impostare bene la cosa, prendete tutto ciò come una vaga anticipazione.

Quel che mi ha ferito dei commenti lasciati sul mio vecchio post e su quello di Angelo Sommobuta è il fraintendimento voluto di ogni replica sensata da parte di chi si esprimeva negativamente nei confronti di una possibile donazione volontaria a sostegno dei blog. Le critiche argomentato, che pur non condivido ideologicamente, hanno lasciato un margine di confronto. Le altre, quelle più folli, no.
Nonostante alcuni continuino a insistere su motivazioni ideologiche, resta ferma in me la convinzione che l’italiano medio sia affetto da culopesismo grave. Non solo ci si aggrappa a ogni scusa per non donare un euro a un blogger (e, credetemi, non volerlo fare ci può anche stare), bensì si trovano argomentazioni folli per dichiarare pubblicamente che è lecito non comprare libri, musica, giornali.

Perfino la libera condivisione, che da queste parti porto avanti da cinque lunghissimi anni, è bella finché non si mette un tastino Paypal con l’invito “se lo ritieni opportuno, una volta l’anno regalami un paio di euro e, se anche non lo farai, il mio materiale rimarrà scaricabile per tutti“. Non solo! Anche la richiesta di condividere sul Web (a costo zero!) un articolo, una recensione o la “pubblicità” di un ebook (gratuito!) a volte risulta troppo impegnativo per il lettore affetto da culopesismo.
I culopesisti sono gli stessi che hanno replicato “La tua è una passione, quindi non devi chiedere nulla in cambio“. Quelli che però se non aggiorni il blog per due o tre giorni di fila ti vengono a bacchettare. Quelli che vogliono che gli recensisci il libro (perché prima o poi tutti ne scrivono uno), e possibilmente parlandone bene, grazie, perché io ti seguo da tanto tempo. Quelli che, no, i tuoi ebook non li pagherebbero mai un centesimo di euro, ma che se li pubblichi gratuitamente vogliono anche il PDF, magari consegnato privatamente via email, perché non trovano il link per il download.
Per fortuna questo singolare soggetto, il culopesista medio, fa parte di una minoranza che, seppur rumorosa, viene quantomeno pareggiata da chi ha invece compreso al meglio discorsi quali il Web 2.0, la dignità dei blogger e l’assoluta impossibilità di racchiudere questa categoria – i blogger – in un unico monoblocco senza distinzioni.

Come ci vedono alcuni commentatori…

Tutte cose già dette. D’ora in poi quindi la linea guida per orientarsi su questo mio blog, che non ha MAI voluto paragonarsi a una testata giornalistica**, è questa:
I miei ebook sono in larghissima parte scaricabili gratuitamente
*, in duplice formato ePub e Mobi. Considerate che per ciascuno di essi mi piacerebbe ipoteticamente ricevere una donazione di un euro (1 €), tramite il tasto Paypal che trovate nel menù del blog. Vi ricorderò la cosa man mano che usciranno nuovi lavori, specificando anche quali di essi sono invece talmente brevi da non meritare alcuna donazione.
Ovviamente nessuno vi obbliga a versare l’euro, tra l’altro da intedersi, al contrario dell’acquisto canonico di un ebook, seguente alla lettura e all’eventuale apprezzamento del medesimo. Consideratelo un gentlemen’s agreement tra me e chi tra voi apprezza il mio lavoro come scrittore e, perché no, come blogger.
Chi preferisce mostrare una certa, tangibile riconoscenza al lavoro svolto, senza toccare il vil denaro, può avvalersi della wishlist di Amazon, come io stesso faccio con alcuni colleghi che mi aiutano a realizzare ebook o altre mansioni. E’ un sistema carino ed elegante di scambiarsi regali, quindi esorto altri blogger in linea con questa linea di pensiero a stilarne una a loro volta. Io senz’altro ne farò uso con chi riterrò meritevole di volta in volta.
Il metodo principale per dimostrare apprezzamento per il mio blog e per gli ebook che regalo è e resta però quello di fare pubblicità ai medesimi. Gesto a costo zero, che può essere comodamente eseguito tramite i tasti di condivisione sui social network presenti in ogni pagina di Plutonia Experiment.

Questo è quanto. Chi è contrario a tutto ciò, smetta di seguirmi e continui a credere che opinioni e lavoro non valgono nemmeno un paio di euro l’anno, o una condivisione di un link su Twitter. Possiamo probabilmente fare a meno l’uno dell’altro.
Viceversa ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno accettato di ascoltare le mie (nostre) ragioni, pur partendo da punti di vista differenti.
Ringrazio chi ha mostrato apprezzamento per il mio lavoro, condividendo i miei link, versando un euro tramite Paypal o anche semplicemente dichiarandosi disposto a valutare questa eventualità in un futuro, qualora il mio lavoro come blogger e scrittore dovesse risultare più ordinato e meritevole.
Ringrazio chi mi ha riconosciuto dignità come blogger e interlocutore. Che poi proprio la dignità sta alla base di tutti questi discorsi.

Questo post verrà inserito nelle FAQ del blog.

Gli ultimi tre articoli in materia:

Questo è quanto. Evitate, se potete, di esprimere gli stessi concetti contrari già argomentati venerdì scorso. Senza offesa per nessuno ma non sto chiedendo il permesso per gestire il mio blog in questo o in altro modo, bensì sto soltanto spiegando quella che per me dovrebbe essere l’attività di un blogger semi-pro disposto a lavorare 7 giorni su 7, 350 giorni all’anno***.
Nessuno mi chiede di farlo, finché però non smetto di aggiornare Plutonia Experiment…

(A.G. – Follow me on Twitter)


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