Quinto motivo per cui non si può affermare che gli U.S.A. sono la più grande democrazia del mondo: l'Apartheid e la questione razziale.

Creato il 10 novembre 2012 da Salvatore Ruggiero @sally57

La questione razziale oggi negli U.S.A.

Negli Stati Ubiti sono ancora oggi frequenti e numerosi gli episodi di razzismo e di discriminazione contro i neri, le cui condizioni per quanto riguarda l'accettazione sociale sono notevolmente migliorate rispetto a tempi più remoti, ma che economicamente continuano a soggiacere a maggiore povertà.
La sproporzione tra il numero di neri detenuti nelle prigioni statunitensi e il loro numero complessivo tra la popolazione, nonché la loro più frequente condanna a morte, è da molti ritenuta un indizio del persistente razzismo nei loro confronti.
Il massiccio afflusso quotidiano di immigrati illegali dal confine con il Messico ha invece ingigantito le forme di ostilità razzista contro gli ispanici latino-americani.
A dimostrare quanto l'ideologia razzista abbia fatto presa anche a livello di cultura popolare statunitense, dove spesso ha sostituito il concetto di "classe sociale" nei conflitti sociali, resta ancora oggi una disponibilità da parte dei cittadini statunitensi a definirsi a vicenda o addirittura autodefinirsi in termini di "razza" o "etnicità". 
Un atteggiamento peraltro sanzionato dai censimenti, che chiedono espressamente ad ogni cittadino di definire la "razza o etnicità" a cui appartiene.
La persistenza di un "problema razziale" negli Usa è rivelata anche dai bassissimi tassi di matrimoni misti fra bianchi e neri, che dopo un lieve aumento negli anni '60 sono nuovamente calati.
Fa eccezione la comunità latino-americana che, con i suoi tassi di meticciato relativamente elevati, dimostra di fare riferimento a un concetto di "razza" diverso da quelli prevalenti nella maggioranza "bianca" della popolazione statunitense.
Fino alla seconda parte del secolo XX si è avuta la divisione delle sacche di sangue destinate alle trasfusioni, in base alla razza del donatore, operata anche dalla Croce Rossa statunitense.
Nonostante l'elezione quattro anni fa del primo presidente nero: Barack Obama e la sua recente rielezione, c'è ancora tanto da fare per l'abbattimento definitivo delle barriere raziali ancora erette all'interno della società americana.

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