PER I QUOTA 96 SOSPENSIONE DELLA LEGALITA
VULNUS GRAVISSIMO PER GLI INSEGNANTI DEL 1952
GENOVA – “ Sembra un incubo dal quale non riusciamo più ad uscire- dicono al Comitato genovese di Quota 96. Raccontare quello che è successo a noi è peggio che raccontare l’altrettanto paradossale storia degli esodati. Molti non ci credono. Eppure questa è la nostra triste realtà”. Quello che emerge parlando con docenti, presidi, bidelli e personale tecnico, riuniti nel comitato, è che il danno che hanno subito non sarà neppure risarcibile con il denaro, anche se una richiesta danni si sta predisponendo e verrà inviata al Ministero, che dovrà forse pagare a questi quasi 4 mila insegnanti molto più di quello che sarà riuscito a risparmiare tenendoli in cattedra qualche anno in più. “Gli esiti più gravi ed irreversibili del provvedimento- dicono al Comitato- che è chiaramente incostituzionale e perciò sostanzialmente ingiusto sono in certi casi devastanti. Costringere dei fedeli servi dello stato che hanno oeprato con alto senso del dovere e stipandio da fame, portandoli alla protrazione è un atto gratuito, spregevole ed imperdonabile. Hanno scaricato su di noi errori e malefatte compiute da altri ed in altre epoche. Una vera ingiustizia”. Molto umiliati e tristi sono anche alcuni aiutanti tecnici finiti nel taglione della Fornero: “ Intromettersi nella vita privata della gente – dicono con amarezza- sovvertendone i programmi legittimi con strumenti legislativi inopportuni ed illegali porta il nostro Paese ad una provvisioria, ma tragica “ sospensione della legalità. Si è trattato infatti di un atto gravissimo”. Ora in vista delle elezioni al Comitato speravano che il loro caso interessasse la politica invece sia il PD, sia il PDL alla vigilia delle elezioni si dicono scarsamente interessati. Tuttavia entrambi gli schieramenti promettono che se vinceranno le elezioni metteranno mano alle modifiche per la legge dei pensionamenti della quota 96, oltre che per gli esodati. Intanto i docenti bloccati dalla riforma Fornero, che ha annullato i requisiti per il pensionamento, aspettano il 21 marzo per conoscere l’ esito della sentenza da parte del Consiglio di Stato circa la “Vexata Quaestio”.
ADALBERTO GUZZINATI