Quotazioni oro in frenata, nonostante Cina e Grecia

Da Mrinvest

Quotazioni oro in frenata, nonostante Cina e Grecia
INVESTIRE IN ORO

Gli investitori avrebbero scommesso tanto (e non è detto che non lo abbiano fatto), sull’incremento delle quotazioni dell’oro in relazione alla crisi della Grecia e della borsa cinese: una situazione duplice che avrebbe dovuto far volare le quotazioni dell’oro, e che invece non hanno prodotto i risultati attesi sul metallo prezioso.

Il bene rifugio per eccellenza, infatti, non ha quasi reagito alle avversità degli ultimi giorni, stazionando sui minimi dell’anno a quota 1.160 dollari per oncia. Ma per quali motivi l’andamento delle quotazioni dell’oro non sembra essere sufficientemente premiante?

Uno dei principali fattori che ha tenuto al ribasso le quotazioni dell’oro è stato certamente rappresentato dall’attesa di un rialzo dei tassi di interesse di riferimento nel mercato Usa, e dal rafforzamento del dollaro, che è storicamente correlato (inversamente) al metallo giallo. La crisi ha dunque spinto gli investitori ad acquistare il biglietto verde, che non a caso si è rafforzato fino a scendere sotto quota 1,10contro l’euro) e i Treasury, e questa sembra essere diventata l’asset class rifugio preferita in questa fase di tenzione dei mercati.

Simile è stata la sorta per l’argento, che solitamente amplifica maggiormente i movimenti nei confronti dell’oro, essendo un mercato più sottile e speculativo. E come comportarsi, dunque?

Gli esperti, in un’ottica di piena diversificazione, consigliano sempre di tenere una piccola quota del proprio portafoglio in oro (anche attraverso uno strumento finanziario come gli Etf), come asset decorrelato, anche se fino ad oggi l’esito è stato deludente.

Per quanto concerne il futuro a breve e brevissimo termine, gli analisti non prevedono grandi scossoni, mentre Barclays punta a un prezzo di 1.150 dollari per il terzo trimestre. Il driver per la ripresa delle quotazioni in oro potrebbe dunque essere rappresentato dai dati in arrivo sul consumo di metallo giallo per gioielleria, soprattutto in Cina e in India, i due mercati che trainano tale business, con la Cina che è in particolar modo divenuta il primo consumatore mondiale.

Occhi aperti dunque sull’andamento delle Borse internazionali e, in particolar modo, sul listino di Shanghai, che potrebbe far temere qualche contraccolpo sugli acquisti. Dopo il – 25% registrato dalla domanda cinese nel 2014, il primo trimestre ha fatto segnare un progresso di poco superiore all’1% negli acquisti di oro per gioielleria e questo trend dovrebbe proseguire anche per il resto dell’anno. Per metà agosto si attendono inoltre i dati indiani relativi ai consumi nel secondo trimestre.