Quotazioni oro, piccolo rimbalzo dai minimi da sei anni

Da Mrinvest

Quotazioni oro, piccolo rimbalzo dai minimi da sei anni
INVESTIRE IN ORO

Piccolo rimbalzo quotidiano nelle quotazioni dell’oro, dopo che i prezzi della materia prima preziosa si sono fermati sotto quota 1.066 dollari l’oncia, scendendo di quasi un punto percentuale nel corso della settimana che si è contraddistinta per l’incremento dei tassi di interesse di riferimento della Federal Reserve che, come intuibile, ha fatto scendere ulteriormente la domanda del metallo.

Ad ogni modo, la quotazione intorno ai 1.066 dollari l’oncia non è certo il minimo toccato durante la scorsa settimana: il cambio con il dollaro era infatti apprezzato intorno ai 1.048 dollari in seguito alla decisione della Federal Reserve di Janet Yellen, che ha comunque precisato che difficilmente la propria istituzione monetaria procederà all’applicazione di aumenti a intervalli regolari. Ne deriverà che altrettanto difficilmente verrà innescato un meccanismo costante di incremento dei tassi, e di continue contrazioni del prezzo dell’oro, che già di per se non sta vivendo i suoi periodi più brillanti.

Dunque, archiviato il primo incremento dei tassi di interesse della Fed, e archiviato altresì il primo impatto di breve termine sulle quotazioni dell’oro, l’attenzione degli investitori non può che spostarsi su quelli futuri, e sull’effetto che gli stessi potrebbero avere sul biglietto verde e sulle quotazioni del metallo prezioso.

Quel che sembra abbastanza probabile è che tassi di interesse di riferimento più elevati negli Stati Uniti (almeno uno o due rialzi dovrebbero avvenire entro il 2016), e inflazione depressa nelle economie avanzate, presumibilmente potrebbe impattare il potenziale rialzista dei prezzi dell’oro. Difficile tuttavia affermare, oggi, se il prezzo dell’oro rimarrà compresso su livelli di sostanziale debolezza ancora a lungo, o se nonostante gli elementi di compressione dei suoi prezzi, riuscirà comunque ad infrangere le barriere più volte esplicitate anche su questo sito.

In maniera ancora più specifica, gli analisti scommettono che nel corso del 2016 vi saranno tra uno e due rialzi dei tassi di interesse di riferimento della Federal Reserve. Molto dipenderà dall’andamento macroeconomico statunitense e, soprattutto, delle evoluzioni che la prima decisione produrrà nel breve e nel medio termine. Insomma, per il momento nulla sembra essere stato deciso e, probabilmente, così non sarà nemmeno per i prossimi due o tre mesi. Un ulteriore rialzo dei tassi di interesse potrebbe infatti essere deliberato intorno alla metà dell’anno o, nelle migliori delle ipotesi, nella prima parte del secondo trimestre.