Anzi, se possibile, a fine giornata si è anche più lessi che dopo otto ore in ufficio.
Perchè il concetto di “donna di casa”, alla fine, fa pensare ai tuoi coinquilini “ma si, tanto lei è tutto il giorno li…lo metterà a posto lei, il caos”.
Peccato che io sia caotica già di mio…
E poi, pulizie a parte, c’è il pc.
ZeBuk.
L’Interno 105.
E i Social Networks.
Che non sono solo Facebook e Twitter.
No.
Perchè ho account (assai attivi) anche su Instagram (una droga direi), Foursquare (ma sto diventando brava: non ho più avuto simil incidenti stradali solo per fare check in…), Pinterest e, da oggi, anche Pinspire.
Avrei anche l’account di Google+ ma, per me, rimane un mistero…
O, forse, è che sono già sufficientemente impegnata con tutti gli altri social, chissà.
Però, dilemmi tecnologici a parte, mi piacciono i miei nuovi ritmi.
Quello che apprezzo di più è la totale assenza di ansia.
Che, nella mia vita passata, mi accompagnava praticamente ventiquattr’ore in maniera ininterrotta.
Certo, l’incertezza per il futuro imminente c’è, non lo nego.
Lavori in giro se ne trovano pochi, persone a spasso ce ne sono assai.
La concorrenza è spietata.
E l’età non aiuta.
E’ brutto a dirsi ma 38 (anzi dai diciamolo: 39) anni, almeno qui da noi, sono difficili lavorativamente parlando…quasi come i cinquanta.
E, quindi, parte della mia quotidianeità la passo al pc.
A cercare un lavoro.
Ma anche a scrivere, a studiare, a progettare e, perchè no, a sognare ad occhi aperti.
E poi c’è il marito.
Che, nella sua affannosa ricerca di nuovi stimoli, passa la sua, di quotidianeità a spostare mobili, pulire rampe, svuotare stanze, dipingere pareti (ora il salone è bicolore, sapevatelo), incollare creativamente mattonelle sul muro…e lavare la macchina, che sembra più nuova di quando è uscita dal concessionario la prima volta (e si che l’abbiamo presa usata…per dire).
E a me tocca accontentarlo in tutti i suoi progetti casalinghi e automobilistici.
Sia chiaro.
Non mi dispiace affatto tutta la sua passione per il rinnovo delle nostre quattro mura.
Anzi.
A volte aziona proprio il tasto Fast Forward e diventa più affidabile de La Rapida.
E’ che so che gran parte del suo affannarsi è un modo per non pensare alla situazione.
E per darsi coraggio, a modo suo.
E pensare al futuro.
Ai progetti comuni.
E’ quotidianeità anche questa no?
Da un certo punto di vista è una specie di avventura nuova ogni giorno…perchè mi sembra di avere a disposizione la famosa scatola di cioccolatini di Forrest Gump…
Non so mai cosa mi riserva la giornata!
E poi c’è l’altro terzo della casa.
Quella non più così piccola, che non si ferma mai n momento.
La piccola donnina che mi aiuta a fare i muffin (ma solo perchè alla fine le tocca ripulire la ciotola dell’impasto…), la lettrice in erba che si diletta anche a raccontarmi i libri che legge.
La sua quotidianeità consiste nello sparpagliare sul tappeto del salone le Barbie che non si sono ancora suicidate (…), metterle in fila, aprire i quaderni e iniziare a spiegare la lezione del giorno.
E, lo ammetto.
E’ una figlia della televisione.
Evito, quando possibile, di farle vedere programmi non adatti alla sua età e cerco di limitarle la visione di cartoni animati e film solo ad un paio di ore al giorno.
Lei per fortuna si accontenta.
Meno male che ci sono i giochi educativi!
Perchè alla fine della giornata, quando è ora di tirare le somme conta soltanto quanto intensamente si siano vissuti certi momenti.
Ecco questo ho imparato in questi mesi.
A godere di ogni momento.
Anche quello che può sembrare insignificante.
Anche di una mezz’ora passata in macchina ad aspettare che il marito finisca di lavarla e lucidarla.
Mi piace la nostra quotidianeità.
Mi piace la mia vita.
Che, di questi tempi, non è cosa da poco.
Pensato da