Arpagóne
Dal protagonista Harpagon della commedia L’avaro di Moliere (1668), e questo dal plautino Harpago, dal graco harpage, ‘uncino’ e quindi ‘arraffatore’.
Sostantivo maschile.
Persona avarissima, dominata da una smisurata cupidigia.
Una (parola) giapponese a Roma
Rais [‘rais]
Dall’arabo e turco rais ‘capo’.
Sostantivo maschile invariabile.
1. Nei paesi arabi, capo, condottiero.
2. Nella tonnara siciliana, il capopesca.
(estensione) Capomafia.
Uomini e parole
Cenerèntola
Dal latino ciner(ul)entus, derivato di cinis -eris ‘cenere’, con suffisso diminuitivo in -ola, nome, donde l’uso per antonomasia, della fanciulla protagonista di una celebre fiaba popolare.
Sostantivo femminile.
1. Umile donna addetta alla casa e al focolare, anche usato scherzosamente al maschile.
(estensione) Persona o cosa tenute in scarsissima considerazione
2. Tipo di scarpe da donna molto scollate, flessibili, senza tacco e leggerissime.
Arpagone e cenerentola sono dette da Libero Zucchelli.
Nomi di paesi, la rovina
ATALANTA
Noiosa cittadina statunitense popolata da bergamaschi.
Di Romano Stasi.