Goliàrdo
Dal francese antico gouliard, derivato probabilmente di Golias, nome medievale del gigante Golia, inteso come ‘nemico di Dio, protettore dei ribelli’, con avvicinamento a goule ‘gola, ingordigia’.
Sostantivo maschile.
1. Nel medioevo, studente ecclesiastico che, abbandonata la sua sede, frequentava le università cittadine spostandosi da un centro all’altro e conducendo vita irregolare.
(femminile, raro: goliarda) Oggi, studente universitario, con riferimento alla vita libera e spensierata che accompagnerebbe il periodo di tali studi.
2. (estensione, non comune) Cappello goliardico.
Una (parola) giapponese a Roma
Sirtaki [sir’taki]
Voce del greco moderno.
Sostantivo maschile invariabile.
Canto e danza popolare greci fortemente cadenzati, diffusi soprattutto a Creta.
Uomini e parole
Arpìa
Dal latino Harpyia(m), che è dal greco Hárpyia ‘la rapace’.
Sostantivo femminile.
1. Mostro favoloso con corpo di uccello e volto di donna, avidissimo e rapace.
2. (figurato) Persona avara, malevola, bisbetica. Donna brutta e intrattabile.
3. (zoologia) Grosso uccello rapace diurno dell’America centromeridionale, con corpo tozzo, piumaggio grigio e nero, becco e artigli neri, ciuffo erettile sul capo (ordine Falconiformi).
Farfalla notturna con l’addome terminante in due lunghe punte (ordine Lepidotteri).
Goliardo e arpia sono di Mauro Cociglio.
Perle dai porci
"Ormai la moneta è carta straccia."
Alla radio.
Fornita da Andrea Laganà.
La parola rovinata
PIGIAMI
Premimi pure finchè indosso una veste da camera.
Di Riccardo Lancioni.