La prima medina non si scorda mai. Per me è stata Rabat; una città non particolarmente esplorata dai turisti, certamente meno di Marrakech o Fes. Come tutte le capitali è luogo di ambasciate e grandi viali. Si trova a picco sull’oceano e nei suoi dintorni fioriscono rigogliosi i campi da golf. Monumenti, mura, minareti e i resti della moschea di Hassan sono le attrazioni per chi si sposta fino al lato più occidentale del Marocco. Però io ricordo con emozione le piccole viuzze della medina. Le piccole botteghe, i panni stessi, i bambini che giocano. Ricordo che uno di loro mi è passato accanto di corsa, incitando i suoi amici “Jalla, jalla!” (…il brivido di capire qualcosa, anche solo una singola parola, in una lingua sconosciuta…).
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Chissà se funziona…
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