In virtù di quella che hanno definito una “nuova politica migratoria dal volto umano” le autorità marocchine contano di scolarizzare a partire dai prossimi mesi diverse migliaia di bambini sub sahariani giunti in modo irregolare nel paese.
Finora il tasso di analfabetismo presso i minori che giungevano dall’altro lato del grande deserto africano sfiorava il 90%.
È una piccola rivoluzione, quella che si prepara all’integrazione dei minori ‘sans-papiers’ nel sistema scolastico nazionale, nell’ambito del programma di regolarizzazione progressiva per circa 30.000 migranti irregolari presenti in territorio marocchino.
Negli ultimi anni il governo di Rabat ha affrontato un crescente afflusso di immigrati irregolari che cercano per la maggior parte di entrare nelle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla, terra di confine tra Europa e Africa.
Dopo la consegna di un rapporto allarmante da parte del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, nel mese di settembre, re Mohammed VI aveva ammesso l’esistenza di “legittime preoccupazioni” e chiamato a gestire le questioni migratorie “in modo più umano”.
L’autentico nodo da sciogliere, e proprio in termini di diritti umani, è il seguente : ci sarà realmente la regolarizzazione promessa dalle autorità degli immigrati irregolari entro il dicembre 2014?
Si avvierà ,nel Paese, un autentico processo di democratizzazione del sistema nei confronti di gente che fino ad oggi non può accampare alcun diritto ?
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
ndr.) Nella foto in alto il re del Marocco Mohammed VI