Rabbit hole
Da Newmoon35
@si
Trama: il mondo perfetto di Becca e Howie Corbett è andato in pezzi otto mesi prima, quando il loro figlio di quattro anni è stato investito da una macchina.Tutto è congelato, tutto è sospeso. Howie cerca di risalire frequentando gruppi di sostegno, Becca sceglie l'isolamento e si dedica alla sistematica rimozione di tracce e ricordi. Almeno fino a quando non incontra Jason, l'adolescente che era alla guida della macchina che ha ucciso il suo bambino.
Il dolore più atroce ed impensabile, quello per la morte di un figlio, irrompe nella vita di una coppia, segnandola irrimediabilmente.John Cameron Mitchell porta sullo schermo una piece del premio Pulitzer David Lindsay Abair che racconta del più grande trauma che l'uomo possa subire e realizza un film difficile da rielaborare.Se da un lato abbiamo, forse proprio a causa della sua origine teatrale, abbiamo un'opera che può apparire eccessivamente studiata, dall'altro bisogna dare il merito a "Rabbit Hole" di trattare una tematica così scottante in maniera rispettosa e delicata. Non cerca la lacrima facile, anzi, ci mostra come tutto si congeli, resti lì, sospeso in una sorta di limbo difficilmente superabile.I due protagonisti vivono in modo diverso il proprio dolore. Howie cerca di rientrare piano piano alla vita frequentanto gruppi di sostegno, facendo sport ed incontrando gli amici, ma alla sera continua a guardare i video del figlio sul cellulare.Becca si trincera dietro una corazza fatta di solitudine, incrinata soltanto dal tentativo di riavvicinarsi alla sorella incinta e dall'incontro con Josh, in cui si dedica a far sparire tutto ciò che le ricorda il bambino. Spariscono oggetti, vestiti, disegni, regala il cane, causa involontaria dell'incidente, alla madre, vuole vendere la casa, cancellerà, inavvertitamente, persino i video del figlio dal cellulare di Howie.Inevitabilmente si allontaneranno, ma arriveranno a capire che l'unico modo per poter rendere tutto questo più sopportabile, perchè un dolore del genere non passa mai, diventa solo meno difficile da sopportare, è quello di andare avanti giorno per giorno, senza fare progetti.E due mani che si stringono possono aiutarsi ad uscire dalla tana in cui entrambi erano precipitatiOpera emotivamente faticosa da metabolizzare, specialmente se si è genitori, proprio perchè priva della catarsi delle lacrime, "Rabbit Hole" ha anche il pregio di portare sullo schermo due attori in stato quasi di grazia.Nicole Kidman finalmente priva di maschere e condizionamenti scandaglia l'animo di una madre prigioniera dell'impensabile, scava nel profondo e torna ad essere quella grande attrice che è stata in passato offrendoci una performance decisamente stupenda. Aaron Eckhart nei panni di Howie fa altrettanto, con una interpretazione misurata e senza eccessi dimonstrandosi attore di notevole qualità.
"E poi, e poi cosa faremo?""E poi...non lo sò..."
"A volte mi dimentico che non c'è più, e penso che magari sbucherà fuori all'improvviso, come sempre".
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