Il percorso è piaciuto molto, tecnico e suggestivo: <<Anche questo è stato scelto e deciso in poco tempo. Ha consegnato agli occhi dei partecipanti e di quanti hanno voluto seguire la corsa, uno spaccato inedito di Sestriere, diciamo il volto meno conosciuto ma assolutamente splendido. Percorso tra i boschi, ad esaltare l’aspetto naturalistico e le bellezze della nostra montagna>>. Per chi l’Olimpiade l’ha vissuta a 360°, costruendola, è stato, come più volte affermato nelle occasioni di presentazione dell’evento, un vero e proprio ritorno a casa: <<Bellissimo anche per questo motivo aver organizzato Racchetteinvalle a Sestriere. Tutti uniti per una causa comune, come nel 2006. Basti dire dell’accoglienza riservata agli atleti, con i top runner ospitati in albergo a pochi metri dalla partenza; ed ancora della festa del venerdì sera al Tabata di Franchino, teatro delle serate olimpiche. Una festa dal titolo “Quelli delle Olimpiadi sono tornati. Così della cena al Palazzo dello Sport di Sestriere il sabato sera. Ringrazio e sottolineo la grande partecipazione di tutti, con in primo piano il Comune di Sestriere e la Via Lattea. Non è stato un caso che il direttore di gara fosse Gualtiero Brasso, direttore sportivo della Sestriere S.p.A>>.
Oltre 1000 partecipanti e grande livello tecnico: <<Numeri e qualità. Sono questi gli ingredienti di un grande evento e Racchetteinvalle 2013 lo è stato. Basta scorrere le classifiche finali per averne conferma>>. Guardiamo verso il 2014: <<Torneremo certo a Sestriere, per una nuova edizione della manifestazione. Stiamo pensando anche ad un’eventuale combinata. Il sabato una prova di slalom gigante, la domenica la “ciaspolata”. Temevo anche un po’ l’altura, con un percorso che sfiora nel punto più alto i 2250 metri ed invece i riscontri sono stati positivi anche in questo ambito. Parola di top runner e di grandi personaggi del mondo dello sport come Stefania Belmondo e il maratoneta D’Urbano. Si aprono anzi progetti per quanto concerne la possibilità di fare atletica durante l’inverno, non solo con le “ciaspole” ma anche semplicemente correndo su un terreno appositamente battuto. Uno scenario nel quale credo molto anche in ottica di training degli atleti>>.
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