La ricetta, ovvero come passare dalla lista degli ingredienti al piatto cucinato, dai piccoli spunti al racconto universale. In pratica l'essenza stessa del cucinare, e delle storie da raccontare.
Riepilogando, abbiamo questi ingredienti sul tavolo; in parte reali, in parte immaginari.
A. un cantiere dove si smantellano grandi navi;B. dei lavoratori pachistani;C. gli stretti legami tra la vita e la morte;D. una colazione nel cuore dell'Arabia Saudita;E. un uovo e un po' di suggerimenti di Roberta su come gustarlo;F. quel fiore della Manu che poi ho scoperto arrivare da un fraintendimento involontario;G. un fraintendimento involontario, arrivato involontariamente (appunto!).
(Per inciso, notare la potenza evocativa delle liste!)
Di cantieri navali qualcosa ne so, dal mio andar per mare in barca. Anche di operai pachistani qualcosa ne so visto che stanno qui tutto attorno e costruiscono questa città. E di vita e morte... beh, vivendo prima o poi ti tocca conoscere qualche nozione anche della morte (non in senso diretto ovviamente, almeno per ora). Ecco, al limite mi intendo meno di uova, fiori e fraintendimenti involontari.
Vediamo un po' come riesco a cucinarli.
1.Li potrei prendere dal lato dei lavoratori pachistani: incontrarne uno e farlo parlare, farmi raccontare. Dovrei forse trovare un modo un po' speciale di farlo entrare in scena, perchè mai dovrebbe raccontare e proprio a me. E poi dovrei trovare un bel modo soprendente di farlo uscire, e calare il sipario.
2.Oppure potrei prendere l'angolazione diretta del cantiere di Gaddani, viverci dentro, trasformarmi in un operaio Pakistano. Anche se in realtà io laggiù non ci sono mai stato ma in fondo scrivere non serve anche e soprattutto per questo: per vivere le vite degli altri? Poi in questo caso dovrei anche trovare il nesso universale per descrivere quello che succede laggiù raccontando una storia che valga la pena di essere ascoltata anche dopo tempo, altrimenti tanto varrebbe leggersi direttamente l'articolo o il reportage sul quotidiano. Ecco, magari su questa pista il fiore e l'uovo potrebbero davvero aiutare.
3.Potrei raccontarla semplicemente più fedele a come mi è successa: una lettura a colazione a Riyadh. Che in fondo sarebbe il modo più onesto, sempre che abbia qualcosa da aggiungere, almeno un piccolo commento ma sotto la grande e difficile condizione che non sia banale ne' noioso al riguardo.
4.E potrei anche continuare con questo parallelo un po' artificiale tra una storia e una ricetta. La qual cosa però è un soprattutto il meta-racconto, il percorso su cui vorrei farmi accompagnare ma a occhio non esattamente la nostra destinazione finale.
Da ultimo, un'idea: potrei anche provare a fare quattro ricette diverse con gli stessi ingredienti, potrei provare a sviluppare tutte e quattro le piste in quattro racconti fratelli. In effetti mi incuriosirebbe vedere cosa ne potrebbe venir fuori.
Certo, se qualcuno tra i miei quaranta acutissimi lettori - più quel numero per definizione imprecisato di free riders - volesse scambiare qualche parere aggiungendo un commento (in fondo vi basta avere una piccola idea e cliccarla qui sotto) il risultato finale potrebbe anche beneficiarne...