Racconti dal mare 7

Da Teoderica

Caterina, a settembre si era inscritta ad un corso di nuoto, piena d'entusiasmo, era certa di riuscire a galleggiare, imparare a nuotare era impensabile, togliersi la paura dell'acqua e riuscire a fare il morto, era il suo obbiettivo.
I mesi passavano, lei si impegnava al massimo, ma rimaneva sempre tinca e tesa, non riusciva a galleggiare, le persone che avevano iniziato il corso con lei, filavano come pesci ma Caterina non galleggiava neanche con la tavoletta.
Risultati non si vedevano, ma evidentemente c'erano perchè Caterina ad aprile iniziò a stare a pelo d'acqua, poi riuscì a fare il morto e poi...a nuotare.
Imparò lo stile libero, il dorso e la rana, a questo punto la sua istruttrice le confessò che non avrebbe mai creduto che ce l'avesse fatta, non credeva in lei anche se l'aveva sempre esortata, Caterina ci rimase male perchè l'istruttrice era stata l'unica che le aveva detto di non smettere, ed ora scopriva che non era vero, scrollò le spalle, l'importante era il risultato.
A giugno iniziò ad andare al mare, aveva un costume giallo, luminoso come lei.
Ora a fare il bagno andavano in tre, e Caterina voleva sempre tuffarsi, contendeva la spinta per la capriola, da parte del marito, col figlio Gianni, entrambi volevano salire sulle spalle di Marco, cioè il marito di Caterina e padre di Gianni.
Ora era il figlio che diceva alla madre:" dai andiamo su, che ho freddo."
Caterina, metteva un asciugamano sulle spalle del figlio, gli dava i soldi per il gelato, poi correva di nuovo in acqua, da sola, gettandosi a peso morto nell'acqua, poi risaliva si rotolava nella sabbia, e si rituffava in acqua.
Un giorno un uomo  che passeggiava sul bagnasciuga, le disse che sembrava la dea dell'acqua, lei lo guardò e ...annui, era talmente presa  dal mare che si sentiva davvero la dea del mare.
Ci erano voluti anni per superare i traumi subiti ma ce l'aveva fatta, nel suo cuore era rifiorito il corallo rosso.
immagine di Teoderica