Racconto: "Detective Wrulok" di Federico Mattioni

Creato il 03 febbraio 2013 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Sunday, 03 February 2013 16:07
Letteratura Horror propone un racconto scritto da Federico Mattioni, scrittore e sceneggiatore romano. Il racconto si chiama “Detective Wrulok” e sarà possibile leggerne un'anteprima qui sotto e, poi, scaricarlo gratuitamente nei formati pdf ed ePub. Inoltre, previa registrazione o login al sito, sarà possibile votarlo e commentarlo. 

DETECTIVE WRULOK

Quando il conte Wrulok uscì dalla bara faceva piuttosto freddo. Corse a prendere il mantello, quello di lana e poi dopo a chiudere la finestra. Fuori aveva appena nevicato e l’aria era veramente rigida: erano almeno sette gradi sotto lo zero. Il conte cercò di riscaldarsi attaccando il proprio corpo intirizzito e tutto d’un pezzo, al termosifone che bolliva da più di un’ora. Fuori c’era vento e lo si capiva dagli alberi che tormentati, si agitavano selvaggiamente. Si racchiuse nel mantello che teneva caldo e dopo qualche minuto, egli riuscì a controllare i brividi di freddo. Poi stappò una bottiglia di migliorello, vino pregiato di alta qualità della Val Susa e bevve già tutto d’un fiato. Si rinvigorì in men che non si dica e la sua faccia prese un colorito un pochino più vivace. Andò in bagno e si mise di fronte allo specchio ma si spaventò, perché non ricordava più di essere un vampiro. La sua immagine non si rifletteva nello specchio e una voce proveniente dalle forze dell’oscurità glielo ricordò: “La tua immagine è svanita nell’oblio dove tutte le energie terrene perdono vita”.Quella notte si sentiva stanco e non se la sentiva di uscire e volare nei cieli lividi di Bucarest. Preferiva rimanere nel suo castello in Transilvania a godersi vino pregiato e un po’ di sanguisughe d’allevamento biologico, fermentate nelle erbe all’interno di una bottiglia di vetro.Si era messo a leggere delle riviste d’arredamento e si dondolava su una sedia di nuova fattura che si piegava come fosse di plastica. Sfogliava la rivista con l’acume di un fabbro. Ne studiava minuziosamente tutte le caratteristiche. Si era preso lo sghiribizzo di comprarsi una nuova bara; del resto il suo nuovo lavoro da detective gli fruttava degli ottimi guadagni ed aveva aperto un’agenzia per conto di una sua damigella di fiducia e del suo aiutante Wolfo, un lupacchiotto che si muove come uno scimmione, apparentemente innocuo. Lavorava di notte ovviamente anche se tramite il figlio di Frankenstein, stava studiando un modo per resistere, almeno a tempo determinato, alla luce... [continua a leggere scaricando il racconto in formato ePub o pdf]
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