I SOTTERRANEI DELL'INCUBO
Gli incubi continuavano a tormentare le notti di Fosco, immagini assurde di esseri mostruosi, animali fantastici frutto della sua fantasia che sembravano uscite da qualche folle “visione” infernale di Gustave Doré. Fosco era un solitario e una persona suggestionabile. In passato aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti senza grandi risultati. Viveva con la madre in una vecchia cascina tetra e diroccata ai margini del paese di Sant’Angelo della Bestia, un sonnolento comune in Lombardia non lontano da Milano. Le sue grandi passioni erano i libri antichi, la narrativa gotica, l’arte e l’entomologia. Durante i mesi estivi, soprattutto in giugno e luglio, faceva lunghe escursioni nelle campagne circostanti in cerca di coleotteri, in particolare cervi volanti e scarabei rinoceronti. Era un ragazzo strano, solitario e introverso con un’espressione triste e trasognata sul viso. Queste caratteristiche gli avevano alienato le simpatie dei suoi coetanei che tendevano ad evitarlo, a parte qualche rara eccezione come Elenora, l’amica con cui condivideva l’amore per l’arte. [continua a leggere scaricando il racconto in formato ePub o pdf]
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