Racconto natalizio

Creato il 04 gennaio 2014 da Weirde

Un mio racconto lievemente a tema natalizio è ospite del blog La mia Biblioteca Romantica, si intitola A OCCHI SOCCHIUSI

Il giorno della festa di Yulè, dedicata al solstizio d’inverno, Lady Readamante fece il suo ingresso nella cittadella di Iksar scortata dalle sue guardie personali, e da un distaccamento dell’esercito imperiale guidato dal generale Eiaten. Era un anno ormai che non vedeva il suo consorte, il consigliere reale Khyrill, ed essere convocata da lui presso quel luogo remoto, posto ai confini del regno elfico, l’aveva sorpresa, ma anche sollevata. Lasciava raramente le loro tenute nelle Terre del vento, e quel viaggio aveva rappresentato una piacevole rottura nella monotonia delle sue giornate. Inoltre era grata del fatto che le avesse dato la possibilità di approfondire la conoscenza di Eiaten. L’aveva già incontrato diverse volte, in quanto amico di lunga data di suo marito, ma non aveva mai avuto il piacere di passare così tanto tempo con lui. Era rimasta colpita dalla sua tempra morale, e dalla lealtà che dimostrava verso i suoi amici e i suoi ideali. Onore, rispetto, giustizia erano i baluardi della sua vita, l’istinto di protezione che aveva dimostrato nei suoi confronti, durante il viaggio, l’aveva riscaldata, dopo anni passati in solitudine, immersa nell’indifferenza di colui che avrebbe dovuto essere il suo compagno di vita.

Sollevò lo sguardo e lo vide.  Khyrill, avvolto in una tunica color ghiaccio, la accolse sulla scalinata del castello e le porse la mano per aiutarla nell’ascesa. Nei suoi occhi color onice non riuscì a leggere alcuna emozione, nonostante un sorriso gli aleggiasse sulle labbra e, come sempre in sua presenza, il cuore prese batterle in petto a ritmo accelerato. Quell’uomo era per lei un mistero mai svelato. Distaccato, ma cortese, premuroso in modo quasi meccanico; sembrava celare profondità per lei insondabili, che l’attraevano come la luna attraeva le maree, ma che al tempo stesso apparivano insormontabili e si ergevano come un muro fra di loro.
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