SCIMPANZE'
Ling si era presentata all'appuntamento vestita di tutto punto, profumava di cannella e rosa: Giacomo era inebriato, quella ragazza era di una sensualità che lo mandava in tilt: quel suo modo di camminare, il fatto che avesse quel viso particolare fra l'orientale e l'europea e quei suoi occhi verdi grandi:
Devi lasciare il lavoro! Disse decisa Ling interrompendo quell'attimo di catarsi che aveva avvolto Giacomo:
non capisco, perché dovrei farlo?
Adesso è lunga da spiegare, non fare troppe domande, fallo e basta! Insistette Ling, cercando di essere più tranquilla e decisa possibile allo stesso tempo. Ling si girò di scatto coprendosi il volto e avviandosi verso la via alle sue spalle; Giacomo fece qualche passo per afferrarla ma Ling cominciò ad urlare: Fermo non mi toccare, vattene! Ma mentre cercava di capire cosa stesse accadendo si trovò spalle al muro bloccato da una mano possente, seguita da un petto nudo con pochi peli biondi al centro con sopra tatuata una croce.
Te lo avevo detto di scappare, frignava Ling dall'altra parte della strada. Che cazzo vuoi? Disse Giacomo alla mano. Un pugno forte sul ventre lo fece sputare a terra, la mano uscì finalmente dall'ombra rivelandosi: era il Russo, la guardia del corpo del proprietario del ristorante, cioè il padre di Ling [continua a leggere scaricando il racconto in formato ePub o pdf].
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