Da poco è uscito il suo secondo album, Tied to the moon, che pur confermando lo stile tra il tradizionale e l'intimistico della Sermanni, introduce qualche novità negli arrangiamenti e nel tono di alcune canzoni. Personalmente resto affezionata al primo album, Under mountains, ma ho ascoltato gradevolmente anche questo secondo.
Torno all'ingresso del Quirinetta da cui vedo uscire Rachel (accompagnata da due persone), che certamente va a mangiare un boccone prima del concerto.
Alle 22.40 circa il concerto comincia. Io mi sono strategicamente posizionata in prima fila, sostanzialmente nella posizione dopo si sono collocati tutti i fotografi ufficiali. Sono anche accanto al banchetto con i CD e i gadget, che comprendono dei disegni fatti da Rachel e anche un piccolo graphic novel scritto da lei e disegnato da Jo Whitby, che si chiama The tractor.
A rendere l'atmosfera ancora più magica è la presenza di Tom Terrell, un cantautore canadese che è in giro in tour con Rachel, nella macchina "giallo", come continua a dire la cantante nel suo italiano un po' stentato, ma molto migliorato dall'ultima volta.
La Sermanni ci propone in egual misura canzoni del vecchio e del nuovo album, cosa che mi rende particolarmente felice, e qua e là viene infilata una cover, a segnare le tante ascendenze della musica di Rachel. Così, ci viene proposta un pezzo di Johnny Cash, una canzone tradizionale irlandese e, al termine del bis richiestissimo dal pubblico, una bellissima versione di Dream a little dream of me, la canzone resa famosa da Ella Fitzgerald.
Tom si posiziona al banchetto per la vendita, mentre Rachel va - sempre senza scarpe - al bancone del bar in fondo alla sala a bere qualcosa.
Io vorrei tanto comprare il graphic novel a cui ho dato un'occhiata prima, ma costa 5 euro e io in tasca ho solo 3 euro. Faccio un po' su e giù per la sala, poi mi decido e vado da Rachel. Scambiamo qualche parola sul concerto al Caracciolo di qualche anno fa e poi mi chiede se sono io quella che faceva le foto in prima fila, dopo che tutti gli altri fotografi erano ormai andati via. Allora mi faccio coraggio e le dico che ho bisogno di un favore: le faccio vedere i 3 euro che ho in mano e le dico che vorrei tanto il graphic novel con la sua firma. Mi fa un sorrisone enorme e mi porta con sé al banchetto, dove finalmente il libricino è mio.
Esco felice, un po' commossa, piena di vita, di bellezza, di gioia. Guardo questa città con occhi più grandi e più profondi.
Sono passati solo pochi giorni dall'attacco terroristico al Bataclan di Parigi, dove molte persone - come me stasera - stavano trascorrendo una serata all'insegna della musica e dello stare insieme. Il mio pensiero va a tutti quelli che sono stati uccisi o che hanno guardato la morte in faccia.
La vita porta con sé sufficienti dolori e difficoltà perché qualcuno possa pensare di toglierci la gioia di godere delle cose per cui essa - inevitabilmente caduca, breve, incerta - vale comunque e sempre la pena di essere riempita di ciò che per ciascuno di noi è bellezza.
Voto: 4,5/5