In diretta dalla Sakura Lounge dell’aeroporto di Narita, mi hanno appena fatto girare le palle. Tutti, in concerto.
Dovete sapere che io provo un certo fastidio per l’aeroporto di Tokyo, perche’ qui parlano tutti inglese, e si rivolgono a me in inglese.
Prima eravamo in 20 in autobus, io e 19 giappi. Controllo passaporto: il poliziotto dice 19 arigatou gozaimasu e un thank you very much. E riceve 19 inchini e un “va’ a mangiarte na merda“ dissimulato da un sorriso.
Check-in, controllo passaporti, security, ingresso alla lounge, duty free. Tutta la stessa solfa: mi accolgono in inglese, rispondo in giapponese, mi rispondono in giapponese. Ma anche quando saluto io per primo in giapponese, loro vedono la mia faccia gaijin e proprio non ci riescono a salutarmi in giappo. E’ piu’ forte di loro: la prima frase, anche in quei casi, e’ sempre in inglese.
E io sta cosa, non ci posso far niente ma mi manda in bestia proprio. La trovo di un razzista schifoso. Mi sento trattato come un diverso solo perche’ ho la faccia diversa, come uno che non parla giapponese solo perche’ non e’ giapponese. Perche’ se saluti in maniera diversa a seconda della persona che ti si para davanti significa che stai dividendo tra giapponesi e gaijin, in primo luogo. Tra cliente e cliente. Tra お客様 e turista straniero.
Ma la cosa che mi urta di piu’ e’ che mi sento trattato come uno stupido: perche’ anche uno che non parla giapponese sa benissimo cosa vuol dire konnichi wa, cosa vuol dire uno stronzo arigatou. Sono parole come “ciao”: non serve essere fluenti in italiano per saperle. Ma quando mi sento dire questi sankyu beri much in inglese con giusto quel filino di accento giappo, mi sento come se di fronte a me ci fosse uno che non mi reputa neanche adatto a capire un semplice arigatou. Vuol dire che quella persona sta pensando che il suo inglese sia superiore al mio giappo (tsk).
E poi questa cosa che siccome sei uno sporco gaijin allora PER DEFINIZIONE devi parlare inglese, mi manda fuori di testa. Peggio dei peggiori leghisti che etichettano tutti gli asiatici come cinesi, stessa cosa: noi siamo tutti americani forse? Crediateci o no, e’ tutto il pomeriggio che quando mi parlano in inglese rispondo: すみません、イタリア人ですから英語が分かりません。(chiedo scusa ma sono italiano: non parlo inglese).
Perche’ se proprio vuoi discriminarmi, almeno fallo usando la mia lingua madre, stronzo/a!