Radio Feccia #20

Creato il 01 ottobre 2015 da Cicciorusso

Ultimo tour dei Black Sabbath e (presunta) unica data italiana

Impossibile non principiare dalla news del momento: l’ultimo tocco di campana che gli italiani potranno udire in terra patria sarà in quel di Verona il 13/6/2016 (sbizzarritevi pure sui significati numerologici), la cui Arena, che di solito è palcoscenico di splendide opere liriche, sarà questa volta testimone di un evento a tinte decisamente più scure ma, almeno per noi metallari, di ben pari livello. La notizia riguardo quello che sarà l’ultimo tour dei BLACK SABBATH fu comunicata qualche mese fa da un Ozzy che contestualmente informava il mondo circa le sue intenzioni di continuare con la carriera solista, a prescindere dal destino che Satana, aggiungiamo noi, avrebbe stabilito per i Sabs. Ci sarà anche un successore di 13 e l’uscita è prevista sempre per il 2016. Triste è il constatare la, pare definitiva, assenza di Ward, che ha chiuso nel peggiore dei modi il rapporto coi suoi ex colleghi, tra insulti, frecciatine di basso livello e avvocati. Se sarà veramente l’ultimo tour/disco solo gli déi del metal potranno dircelo (nel dubbio io ci vado); se si terrà effettivamente la data italiana programmata (o invece verrà annullata come al solito), solo a quei geniacci di monopolisti della Live Nation è dato sapere… I biglietti per “The End – The Final Tour” all’Arena verranno messi in vendita a partire dal 2 ottobre. Fate voi.

In Abbath we trust

Noi vogliamo tanto bene al signor ABBATH; senza la di lui costante ispirazione questo blog avrebbe molto meno senso di esistere. Come già anticipatovi sulla nostra bellerrima pagina facebook, il signor Abbath, che qualche mese fa ha detto addio ai suoi Immortal, a causa di qualche scazzo interno ma lasciando l’uso del nome della band a Demonaz, ha messo su un progetto solista che porta il suo nome e che vede in formazione l’ex bassista dei Gorgoroth, Tom Cato Visnes “King”, e un tizio mascherato da satanasso che si fa chiamare Creature. Il primo brano disponibile è Fenrir Hunts e potete ascoltarlo qui. Però a fare il vero botto è il set fotografico fatto dai tizi di Metal Hammer che hanno trascorso una giornata in compagnia del nostro eroe, fotografandolo mentre si aggira per le strade di Londra. Ne sono venuti fuori un divertente report e una gallery fotografica che resterà negli annali del black metal. Eccone un piccolo assaggio:

My pagan ancestors call my name

Alla notizia che i KAMPFAR avevano messo in streaming un brano dal nuovo album Profane (in uscita il 13 novembre prossimo), Roberto ha subito tentato di riesumare il corpo congelato di Michele Romani dalla sua tomba di ghiaccio, sita in una grotta nel punto più a nord delle isole Faroe; ma invano. Lo spirito notturno di Mighi ci ha fatto comunque sapere che questo pezzo non è male ma “pare che la magia dei primi Kampfar si sia un po’ persa” e ora “sembrano una band come tante”. Direi che non ha senso aggiungere altro.

E vi portate a casa un’altra foto di Abbath:

Nuova roba anche dai bimbi di Bodom e dai Varathron

Non ascolto un disco dei CHILDREN OF BODOM dal lontano 2000, anno di Follow the Reaper, disco che mi era piaciuto ma che sembrava già una cacchetta a confronto del precedente e soprattutto del geniale esordio della band. Cosa siano diventati oggi non lo so. Questo è il nuovo pezzo da I Worship Chaos che dubito qualcuno qui dentro ascolterà per intero. Invece, presterò sicuramente molta attenzione all’EP The Confessional Of The Black Penitents dei greci VARATHRON, che succede al ‘credibile’ Untrodden Corridors of Hades con tre brani inediti, la cui prima anticipazione, al momento, non mi dice né benissimo né male. La speranza che venga fuori qualcosa di buono però resta perché il loro miglior lavoro, a mio personalissimo parere, resta proprio l’EP The Lament of Gods. NOTA PER LA REDAZIONE: ‘a regà, guardate che pure Walpurgisnacht compie vent’anni. Qualcuno si ricorda in quale mese è uscito?

Chiudiamo in bellezza con un po’ di Italia e con una notizia a cui tengo: è pronto il nuovo album dei livornesi ELDRITCH. Underlying Issues, fuori nei primi giorni di novembre, seguirà i due veramente ottimi Gaia’s Legacy e Tasting the Tears, album che hanno visto la band ringiovanirsi nel suono e indirizzarsi verso un approccio più semplice, diretto ed efficace. In un rapido scambio di battute, Terence Holler ci fa sapere che il titolo del disco, disturbi sottostanti, come la copertina, parla chiaro e intende che ognuno di noi, “sotto una faccia di normalità e ottima forma, può nascondere problemi che da fuori non si vedono”. Le lyrics, infatti, prendono spunto, come sempre negli Eldritch, da situazioni di vita vissuta e lo stile, ci dice sempre Terence, “è una summa degli ultimi due dischi, suona di impatto e aggressivo nei riff ma melodico e diretto nelle vocals”. (Charles)