Radio Feccia #8

Creato il 14 novembre 2014 da Cicciorusso

Phil Rudd, il nostro nuovo membro preferito degli Ac/Dc, saluta la stampa

AC/DC: Angus Young commenta l’affare Phil Rudd

È un grande batterista e ha fatto tanto per noi ma sembra si sia lasciato andare, non è più il Phil che conoscevamo in passato“, ha spiegato il chitarrista a Usa Today, “ci ha messo in una situazione difficile, nella quale non sapevamo se potessimo andare avanti o meno. Si presenterà? Sarà abbastanza in forma da fare il suo lavoro? Siamo sempre stati un gruppo solido e unito“. “Phil si è messo nei casini da solo e deve tirarsene fuori“, ha aggiunto Angus Young che, a proposito dell’arresto del compagno ha affermato di “non conoscere bene la situazione precisa“. Noi ribadiamo che ci risultava difficile immaginare che il batterista degli Ac/Dc avesse uno stile di vita troppo differente.

E a proposito di cattivi ragazzi:

SAINT VITUS: Wino rispedito in Usa dopo essere stato beccato con undici grammi di metanfetamina in Norvegia

A rivelare i dettagli è Noisey. Due giorni fa, quando la stessa band aveva comunicato l’arresto e il rimpatrio del frontman per detenzione di stupefacenti senza specificare di che si trattasse, avevamo pensato a qualcosa di più leggero, dato che gli scandinavi saranno liberali per tante cose ma sulle droghe hanno norme piuttosto restrittive. Spiace perché Wino, oggi cinquantaquattrenne, sosteneva di aver risolto i suoi infiniti problemi con le dipendenze e di limitarsi all’erba e ai funghetti. Perché va bene il narcosatanismo ma il cantante si era totalmente fottuto la vita appresso a ‘ste storie, finendo prima per vivere da senza tetto a Los Angeles e poi per tornare a casa dei genitori nel tentativo di disintossicarsi una volta per tutte. E in mezzo c’erano stati casini con la giustizia vari, tra i quali, nel ’95, un arresto per tentata rapina di un negozio di liquori (e qua evitiamo le facili battute sul nomignolo del musicista). I suoi problemi con le dipendenze non avevano nulla di glamour e di romantico, insomma. La band continuerà il tour europeo in tre con Dave Chandler e Henry Vasquez ad alternarsi al microfono, come qualche sera fa a Goteborg.

Due autori italiani pubblicano un fumetto sul CONTE BURZUM:

“Fumetto” perché il termine graphic novel mi fa venire voglia di mettere mano alla pistola che non ho. Figli delle tenebre, volume, pubblicato da BD, che ricostruisce le note, amene vicende dell’Inner Circle con le quali noi tutti amiamo intrattenere commensali e fidanzate. I disegni sembrano acerbi ma dignitosi. E la curiosità mi è venuta:

Restiamo in Norvegia:

I MYSTICUM terminano Planet Satan dopo 18 anni

Furono i primi a ibridare il black metal norvegese con l’industrial. Erano diventati un piccolo culto. L’esordio In the streams of Inferno avrebbe dovuto uscire addirittura sulla Deathlike Silence di Euronymous. Sembravano pazzi e degenerati, anche perché oggi l’MD se lo fa pure il tuo macellaio, mentre nel ’96 quell’estetica basata sull’abuso di droghe chimiche poteva risultare impressionante per un minorenne. Il secondo album, Planet Satan, non fu mai pubblicato per motivi che non ricordo (ma suppongo legati allo stile di vita bohèmienne dei signori), guadagnandosi la fama di disco maledetto. Oggi, a diciotto anni dall’inizio teorico dei lavori, Planet Satan è fuori su Peaceville. Non si è capito bene se abbiano fatto tutto ex novo o ci siano registrazioni di allora risistemate ma, a quanto ha spiegato la band, alcuni pezzi sono stati scritti all’epoca e altri sono stati composti per l’occasione. Non so ancora se e da chi verrà recensito ma il dibattito redazionale interno, si è per ora, chiuso con una bocciatura quasi generale. Finora sono l’unico al quale non è dispiaciuto. Certo, te lo devi immaginare come un disco dell’epoca, è normale che nel frattempo ‘sto discorso sia stato sviluppato in modo più evoluto dai vari Red Harvest, Anaal Nathrakh, Aborym, Diabolicum, eccetera eccetera eccetera:

I PARADISE LOST tornano al death/doom

Nuovi elementi a favore della mia teoria secondo la quale, alle soglie della mezza età, il metallaro cerca una riconciliazione con il proprio passato. “Il nuovo disco avrà un approccio differente“, ha spiegato Nick Holmes, “abbiamo scritto un album molto oscuro e melodico ma questa volta molti pezzi hanno un’impostazione decisamente death metal, una cosa che non facevamo da molto, molto tempo“. Evidentemente, tra i Vallenfyre di Greg Mackintosh (il secondo, però, non mi ha fatto impazzire) e il recente ingresso di Holmes nei Bloodbath (se le anteprime sono indicative, non ho la minima voglia di ascoltare l’album intero), i ragazzi ci hanno preso gusto. Sono curioso. Con Tragic Idol l’amarcord gli era venuto bene.

NERGAL apre una bottega da barbiere a Varsavia:

Dei Behemoth non ce ne frega niente (anche se The Satanist qua dentro a qualcuno è garbato) ma Nergal mi sta simpatico perché si tromba le modelle e ha interpretato Von Ribbentrop in un film comico sui nazisti (a proposito, è partita la campagna di crowdfunding per il seguito di Iron Sky e nel trailer si vede un Hitler rettiliano a cavallo di un tirannosauro chiamato “Blondi”), quindi approviamo anche questa iniziativa. Che bisogna iniziare a pensare alla vecchiaia:

Ho ascoltato tutto il nuovo disco dei MACHINE HEAD

Perché piacciano a così tanto a così tanta gente resta, per me, un mistero. E, personalmente, trovo più divertente il periodo nu metal cafone di The Burning Red e Supercharger che i mattoni post-thrash con i quali si sono rifatti una verginità, sulla cui scia si muove quest’ultimo Bloodstone & Diamonds. Se vi interessa, lo trovate in streaming qui. Per me è una rottura di palle colossale.



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