Radiohead a Firenze: un arcobaleno psichedelico che sarebbe tanto piaciuto a Kubrick

Da Stefaniapianigiani @enogastrogarden

Notte caldissima alle Cascine di Firenze per il concerto dei Radiohead: la temperatura ci ha messo davvero del suo, la folla delle oltre trentamila persone era in delirio, per non parlare dei km fatti a piedi o in bicicletta per arrivare alla meta, ma alla fine è passato tutto in secondo piano lasciandoil posto alla musica e ai colori.

Colore, tanto, in tutte le sue sfumature, passando per i QR-code e i codici a barre, proiettati nella miriade di schermi che sembravano branchi di farfalle in volo, capaci di battere le “ali” a seconda della musica e dell’immagine proiettata. Gente arrivata da tutte le parti d’Italia e tante anche dall’estero, per ascoltare le due ore e un quarto del concerto dei Radiohead.

Ed ecco che il concerto comincia, e le canzoni prendono forma e sostanza sotto gli occhi di un pubblico in delirio , che vuole tutto dai Radiohead: Everything in it’s right place, “The one I love” dei R.E.M, There there, Bloom, Kid A e Staircase, Nude e Karma Police, sono solo alcuni dei pezzi  che hanno scaldato e movimentato la serata.

Uno dei momenti più emozionanti è stato l’arrivo di You and whose army, dove nella miriade di schermi si riflette  il viso di Yorke trasmettendo il suo enorme occhio inquisitorio sul pubblico. Se Kubrick fosse ancora vivo, gli avrebbe fatto musicare un suo film, un “Arancia Meccanica“, nuova versione si sarebbe adattata benissimo alle luci e ai suoni psichelelici dei Radoihead.


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