“Radiohead: canzoni e molto altro”. Siamo lieti di dare inizio a una mini-serie sui testi e i significati delle canzoni di questa celebre band inglese, che è stata attentamente studiata da Martina Galeati in un’eccellente tesina di maturità sospesa tra studio della lingua, musica, letteratura e filosofia.
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di Martina Galeati
Thom Yorke (da Wikipedia)
Può una passione per un gruppo musicale essere coniugata a un percorso di studi? La lettura dei testi di alcune canzoni può fare da cerniera con elementi di letteratura inglese, di filosofia, di storia dell’arte?
Ho pensato di sì e sono partita dai testi di alcune canzoni molto significative dei Radiohead. Si tratta di una band inglese che si è formata nel 1985 e che fino a oggi ha venduto 30 milioni di dischi, sempre impegnata in una costante ricerca sonora. I cinque musicisti di Oxford sono infatti passati dal rock e dal britpop, a brani influenzati dalla musica classica contemporanea e dal free jazz.
All’inizio della propria carriera i Radiohead sono stati quasi i portabandiera di una ‘depressione cosmica’ che è anche alla base di molte analisi letterarie e filosofiche fondamentali nella storia del Novecento.
Infatti, un tema ricorrente nella loro produzione è quello dell’alienazione moderna, del predominio dell’industriale sul naturale, del ‘finto’ che è più bello del ‘vero’. Il tutto con una visione del futuro decisamente buia.
Fra i punti di riferimento dichiarati dal leader Thom Yorke, ci sono di certo le opere di George Orwell, prima di tutto 1984, ma anche il precedente La fattoria degli animali: sono romanzi ‘distopici’ (distopìa vuole dire società ‘indesiderabile’, finta – di fantascienza – in cui le tendenze sociali sono state portate a livelli apocalittici) e anti-totalitaristi. Non a caso una celebre canzone del 2003, “2+2=5″, viene presa di peso dal romanzo 1984: la psico-polizia del Grande Fratello obbliga infatti i cittadini ad ammettere che due più due fa cinque, e non quattro. D’altra parte il video clip della canzone fa chiarissimi riferimenti al La Fattoria degli animali. Insomma, Orwell piaceva molto ai Radiohead. Il sottotitolo della canzone è poi “The Lukewarm”, ovvero “il tiepido”; in questo caso Yorke confida di aver pensato agli ignavi della Divina Commedia [più sotto, ritratti in un'illustrazione di Priamo Della Quercia, da Wikipedia, ndr].
D’altra parte, poi, il concetto di psico-polizia assomiglia molto a quello di “Karma Police”, appunto la “polizia del karma”, come cantano i Radiohead nell’album OK Computer (che segna la consacrazione del gruppo in Inghilterra). Un uomo che ‘sbaglia’ anche solo a pensare, deve essere arrestato.
Nello stesso album è inclusa anche la canzone “Fitter Happier”, critica all’utopia dell’uomo perfetto, creato ad arte dai media. In questo caso il ‘pessimismo cosmico’ viene declinato tenendo conto dell’analisi della società proposta dai filosofi della Scuola di Francoforte, in particolare Marcuse e Weber. L’uomo è travolto dagli ingranaggi di una società che lo vuole consumatore, non ‘libero di pensare’; produttore, non ‘libero di scegliere’. Consumismo di massa, quindi, che dovrebbe essere affrontato e sconfitto. Una critica che si legge già nella canzone “Fake plastic trees”, traccia compresa nel secondo album, The Bends (1995). La metafora dei “finti alberi di plastica” più veri del reale, è parente stretta delle analisi e delle ricerche compiute dalla pop art e dalle neo-avanguardie, soprattutto nella loro versione europea. Una corrente artistica attenta ai linguaggi della società dei consumi, che critica e in alcuni casi, condanna. Esattamente come il brano dei Radiohead.
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George Orwell (da Wikipedia)
George Orwell e il suo ‘2+2=5’
Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, nacque in India nel 1903. Si trasferì in Inghilterra dove divenne giornalista e scrittore politicamente impegnato. In tutte le opere non solo si capisce quanto Orwell sia consapevole della presenza di ingiustizie dal punto di vista sociale, ma si intende anche la sua posizione anti-totalitaristica e l’impegno verso un socialismo democratico.
La band dei Radiohead, come ha affermato lo stesso Thom Yorke, si è ispirata a uno dei temi cardine dell’opera 1984: un chiaro esempio ne è il titolo – e tutto il testo – del brano “2+2=5″.
“Sei un tale sognatore
Da voler mettere a posto il mondo?
Io resterò per sempre a casa
Dove due più due fa sempre cinque
Giacerò lungo linee già tracciate
Mi mimetizzerò
Gennaio ha piogge d’aprile
E due più due fa sempre cinque
È il regno del diavolo, ora
Non c’è via d’uscita
Puoi urlare e puoi gridare
E’ troppo tardi, ormai
Perché
Non hai prestato attenzione
Prestato attenzione (x3)
Non hai prestato attenzione
Prestato attenzione (x3)
Non hai prestato attenzione
Prestato attenzione (x3)
Non hai prestato attenzione
Prestato attenzione (x3)
Cerco di cantare ma sbaglio tutto
Perché non sono capace (x2)
Li schiaccio come mosche
Ma come le mosche, tornano a perseguitarmi
Perché non sono capace
Perché non sono capace
Tutti salutano il ladro
Tutti salutano il ladro
Ma io non lo sono! (x4)
Non mettere in dubbio la mia autorità, non mettermi sul banco degli imputati
Perché non lo sono (x2)
Va’ dal re a dirgli che il cielo sta crollando
Quando non è vero (x4)
Forse no”
Il titolo della canzone richiama direttamente il simbolo di irrealtà racchiuso nel romanzo di Orwell. Nel libro, gli abitanti di un stato totalitario ambientato nel futuro (ma non così lontano) sono costretti a piegare la loro mente al “bipensiero“, rimpiazzando la propria coscienza e le proprie credenze con quelle imposte dai potenti. Secondo quello che Winston, il protagonista, ha scritto nel suo diario segreto, libertà significa poter affermare che due più due fa quattro, nonostante il bipensiero lo obblighi ad accettare opinioni conflittuali e contraddittorie come vere: ogni individuo presente nel romanzo ha, allo stesso tempo, due opinioni opposte che combattono all’interno della propria mente; questo processo provoca una sorta di schizofrenia auto-indotta e controllabile.
Il 2+2=4 di Winston, va contro il 2+2=5 del SOCING: una chiara lotta tra due mondi opposti; ma il protagonista è costretto a rimanere sottomesso al SOCING, ed è tenuto sotto sorveglianza dalla Psico Polizia (1). Accettare le nozioni del bipensiero è come accettare la politica di distorsione della realtà imposta dal Partito.
La Psico Polizia, nel romanzo, obbliga i cittadini ad ammettere che due più due fa cinque, per provare che, nonostante due più due non faccia logicamente e matematicamente cinque, in questo nuovo tipo di società la logica non serve più, nel momento in cui nessuno può costringerti ad affermare il contrario.
Yorke spiega che, secondo Dante Alighieri, «gli ‘ignavi’, sottotitolo della canzone, sono coloro che se ne fottono. Gli ignavi sono alla base dell’Inferno, vicini alla porta, ma non posso andare fuori. Sembra stiano dicendo “Cosa stiamo facendo qui? Non abbiamo fatto niente”, e Dante risponde secondo la propria visione: “È per questo che siete qui”.»
Le prime due linee, “Sei un tale sognatore/Da voler mettere a posto il mondo?”, sono una diretta domanda all’ascoltatore, che sembra si stia sforzando di cambiare il mondo, anche se, alla fine, tutti i suoi sforzi risultano inutili. Per questo è un sognatore.
I due versi successivi, “Io resterò per sempre a casa/Dove due più due fa sempre cinque”, sono collegati all’idea di ignoranza che trasforma il nostro cervello in una casa sicura dove due più due fa sempre cinque. Se siamo dominati dall’ignoranza, possiamo essere facilmente controllati da qualcun altro, come il Grande Fratello.
Ma, chi è questo fantomatico Grande Fratello? Sembra essere il capo del Partito che domina l’Oceania (dove la storia è ambientata), e la sua potenza si basa sulla paura e, appunto, sull’ignoranza del suo popolo. Non sappiamo, e non sapremo mai, come sia fisicamente, ma la sua “immagine” è imposta attraverso poster appesi in ogni angolo e in ogni muro della città. L’unica descrizione del dittatore è all’inizio del romanzo, nella prima pagina. Probabilmente Orwell ha deciso di inserire la descrizione proprio all’inizio, per ricordarci che il Grande Fratello è sempre presente, ed è ovunque: «[…] sembrava che non vi fosse colore nelle cose, se si eccettuavano i manifesti incollati per ogni dove. Il volto dai baffi neri guardava fisso da ogni cantone. Ve ne era uno proprio sulla facciata di fronte. IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA, diceva la scritta, mentre gli occhi scuri guardavano in fondo a quelli di Winston. […]»
La frase “gennaio ha piogge d’aprile”, può essere associata al surriscaldamento globale, tema molto caro alla band, fin dal suo esordio (2). Ma quest’ipotesi è chiaramente fuori luogo, se facciamo un’analisi dei testi dei Radiohead utilizzando l’opera di Orwell.
da Wikipedia
Yorke, che ha ovviamente letto 1984, ha studiato tutte le sue parti e ci ha mostrato il sentimento di alienazione, di paura e del potere totalitario, che caratterizzano il romanzo. Il prossimo passaggio offre l’immagine più rappresentativa del totalitarismo: dal verso numero 9 fino al verso numero 20, la posizione del dittatore è molto chiara: “È il regno del diavolo, ora/Non c’è via d’uscita/Puoi urlare e puoi gridare/È troppo tardi, ormai.” Ora, solo il diavolo ha il potere, e noi non possiamo sfuggirgli, non con le nostre forze e le nostre urla, non possiamo correre via dal suo potere e dal suo dominio. Qui, è chiara la descrizione, e la critica, dell’autore, nei confronti dello scenario politico del suo tempo: sia gli orrori del Nazismo che la terribile oppressione dello Stalinismo in Russia.
“Ricordi” riprese a dire “di aver scritto nel tuo diario: ‘la libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro’?”
“Sì” rispose Winston. O’Brien gli voltò le spalle, quindi sollevò la mano sinistra, tenendo il pollice nascosto e le quattro dita tese.
“Quante sono le dita che tengo alzate, Winston?”
“Quattro.”
“ E se il Partito dice che le dita non sono quattro ma cinque, quanto sono?”
“ Quattro.”
La parola terminò con un rantolo di dolore. L’ago del quadrante era balzato a cinquantacinque. Ora il corpo di Winston grondava di sudore. L’aria gli entrava a forza nei polmoni e ne fuoriusciva sotto forma di lunghi gemiti che non riusciva a trattenere neanche stringendo i denti. O’Brien lo guardava, con le quattro dita ancora tese. Riportò la leva alla posizione di prima. Questa volta il dolore si attenuò solo di poco.
“Quante dita sono, Winston?”
“Quattro.” L’ago salì a sessanta.
“Quante dita sono, Winston?”
“Quattro! Quattro! Che altro posso dire?”
L’ago doveva essere risalito di nuovo, ma lui non lo guardò. Era tutto preso dalla visione delle quattro dita e di quel volto curo e severo. Le dita gli si stagliavano davanti come altrettanti pilastri, enormi,indistinte. Sembravano vibrare, ma non c’era dubbio: erano quattro.
“ Quante dita sono, Winston?” “ Quattro! Basta, basta! Ma perché non ti fermi? Sono quattro! Quattro!”
“ Quante dita sono, Winston?”
“ Cinque! Cinque! Cinque!”
“No, Winston, è inutile. Tu stai mentendo, tu credi ancora che siano quattro. Per piacere, quante dita sono?”
“Quattro! Cinque! Tutto quello che vuoi! Ma basta con questa sofferenza!” […]
“ Ma come posso fare a meno…” piagnucolò “come posso fare a meno di vedere quello che ho davanti agli occhi? Due più due fa quattro.”
“A volte Winston. A volte fa cinque, a volte tre. A volte fa cinque, quattro e tre contemporaneamente. Devi sforzarti di più. Non è facile diventare sani di mente.”
Note:
(1) Il lavoro, e gli effetti, della Psico Polizia sono ben descritti in un’altra canzone del rock band inglese: “Karma Police”, canzone inclusa nell’album “OK Computer”, che può essere interpretata come un dialogo tra Winston e un dipendente della Psico Polizia.
(2) Sostengono Greenpeace per salvare l’Artico dalle trivellazioni petrolifere e minerarie, visto che il ghiaccio sta diventando sempre più sottili e fragile a causa del surriscaldamento globale.
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