In prima nazionale, Alessandro Riccio e Maria Paola Sacchetti, nei panni di Rafael e Angelique, ovvero di un illusionista e della sua assistente, sottopongono all’attenzione di una divertita platea, la parodia di uno spettacolo magico, che, come recita la promozione dello stesso propone: ”… numeri che hanno dell’incredibile e che lasciano le platee di tutta Europa a bocca aperta e a borsa vuota…”.
Lo spettacolo attingendo al “misterioso mondo dell’illusionismo, antichissima arte di spettacolo, che ha saputo attraversare le epoche cambiando volto secondo il gusto del pubblico e le evoluzioni della tecnica” narra, con allegra semplicità, una vicenda, attraverso le gesta dei due protagonisti, delineandone il carattere, le fobie, le speranze ed il loro vissuto realizzando così, un quadro a tinte varie.
In una gradevole scenografia da prestigiatore di fine ottocento, uno strano e magnetico personaggio, Rafael, si esibisce insieme alla sua valletta,
Gli spettacoli sono però, anche occasione di furti e raggiri da parte della coppia che in tal modo sopravvive ai limiti della povertà.
Gustosi i fuoriscena, quello che accade prima e dopo gli spettacoli, il rapporto di amore odio dei due, tra vezzi, prove, sotterfugi, litigi e complicità, che impreziosiscono una drammaturgia che ricorda vagamente la “Grande Magia” di Edoardo de Filippo.
Ho quindi apprezzato lo spettacolo anche se consiglierei, ove ce ne fosse bisogno, di asciugare e rivedere alcune scene, che se pur gradevoli, forse prolungano lo show eccessivamente. Avendo parlato con Riccio dopo lo show, so che ne è consapevole.
“Rafael, il signore della magia” è una produzione teatrale di Alessandro Riccio. Da segnalare il tutto esaurito del Teatro Lumiere per tutte e tre le date previste e la bravura degli attori.
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