Raffaele Fitto da Fabio Fazio. Se per noi votassero dieci milioni di italiani, potremmo...

Creato il 21 ottobre 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Silvio Scaglia

Sentite questa: “Sì, onorevole Fitto, però, ad esempio, Silvio Scaglia (ex presidente Fastweb, nda), destinatario di un mandato di cattura, pur trovandosi all'estero è rientrato in Italia, si è difeso nel processo e alla fine è stato dichiarato innocente”. “Ma che me ne frega a me di Scaglia – risponde Fitto – lui mica ha dieci milioni di italiani che lo votano”. Eccolo il distinguo. Scaglia, povero Cristo, siccome non ha dieci milioni (che poi sono sette scarsi) di italiani che lo votano, si è dovuto presentare alla frontiera, farsi arrestare, andare a processo e poi, dopo essersi difeso nel processo e non dal processo, ha potuto finalmente lasciare il carcere e tornare a respirare aria di libertà. E stiamo parlando di Silvio Scaglia, mica di un pinco pallo qualsiasi. Però, siccome non è sceso in politica, non ha rincitrullito gli italiani con venti anni di televisione subliminale, non ha una schiera di maggiordomi, servi meno acculturati, ballerine, escort, fidanzate con barboncino preferibilmente bianco, nani, pagliacci con il naso rosso e senza, monsignori contestualizzatori e cardinali carrozzieri pronti a riparare una carcassa malconcia con il botulino e la plastica pilifera, lui doveva andare in galera e poi difendersi. Gli italiani, che credono alle balle di Fitto come alle lacrime della Madonna di Civitavecchia, indefessamente, continuano a ritenere vera la cazzata della magistratura politicizzata e invidiosa della fulminea carriera dell'unico, vero, originale, incontrovertibile self-made-man del Bel Paese che, occhio, non è il formaggino. Da tutto ciò si desume che se noi avessimo 10 milioni di voti (che non sono dieci ma sette scarsi), potremmo: pisciare al parco senza beccarci una multa per atti osceni in luogo pubblico; mostrare le nostre nudità alle ragazzine dopo aver aperto il trench; fregare due chili di vitella al macellaio nascondendoli dentro le mutande per sembrare Rocco Siffredi; rubare nella cassetta delle elemosine in chiesa per acquistare farfalline pachistane; farci una canna davanti a Giovanardi; tastare il culo a Paola Binetti per sentire se indossa il cilicio; dare della mignotta a Rosy Bindi e non essere querelati nonostante la manifesta incapacità di intendere e di volere; dare del cocainomane a Gianfranco Micciché... no, l'esempio è sbagliato; fare la cresta sui diritti televisivi; mandare affanculo Bossi perché vuole ancora sapere dove abbiamo preso i soldi per Milano2; andare a letto con le minorenni e non essere accusati di pedofilia; andare a letto con le mignotte perché tanto “noi le donne non le paghiamo”; andare a letto, nel lettone di Putin, perché “noi le donne le spacchiamo in due” (detta a Carlo De Benedetti); corrompere il giudice Metta per fregare la Mondadori al De Benedetti di cui sopra; inciuciare con D'Alema per pagare solo l'1,5 per cento del fatturato della nostra impresa; farci eleggere parlamentare e sgovernare per 20 anni nonostante il conflitto di interessi per le concessioni dello Stato grazie alle quali lavoriamo; triplicare il nostro patrimonio fregando la pubblicità alla Rai; dare dell'abbronzato a Barack Obamaed essere ancora ammessi al G8; dare del kapò a Martin Shultz senza essere espulsi su due piedi dal parlamento europeo; mettersi a urlare “mister Obama” davanti alla regina Elisabetta; bere la vodka dall'ombelico di Natasha nella dacia di Vlady; baciare le mani a un dittatore e poi dire di non averlo mai frequentato; pagare l'avvocato Mills per farlo stare zitto; pagare Mangano per farsi proteggere da un mafioso dalla mafia; costruire il buen retiro a Santo Domingo per il bibliofilo principe del nostro Paese, Marcello Dell'Utri; pagare l'affitto e le bollette delle utenze a ragazze abbandonate dalle Orsoline Scalze; nominare consigliere provinciali, regionali, parlamentari italiane ed europee, e perfino ministre in cambio di un servizietto osceno; possedere trentatré reti televisive, una squadra di calcio, dieci ville, cinque castelli, otto resort e due università; una banca; una compagnia di assicurazioni; un giornale (ufficiale) e almeno altri due di risulta; una parte della rete di distribuzione del grande consumo; l'agroalimentare; gli interessi innominabili in Gazprom. Potremmo tutto questo e anche di più, perché noi abbiamo dalla nostra parte sette milioni di italiani. Ma il passaporto non ce lo hanno ancora restituito...

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