Raffaele Gaito: tra Startup e Social Games

Da B2corporate @b2corporate
2 chiacchiere con Raffaele Gaito, startupper e blogger, che avevamo già intervistato nel Giugno 2012 quando con il progetto Mangatar, partecipava e vinceva l'edizione 2012 del Wind Business Factor Competion.

1) Ciao Raffaele, dopo oltre un anno e mezzo ci ritroviamo: dalla vittoria al  wind Business factor al finanziamento ricevuto da dpixel! L'avventura continua con nuovi stimoli!
Ne sono successe di cose dall’ultima volta che ci siamo sentiti.
Innanzitutto, grazie all’investimento di dPixel, avvenuto a Ottobre 2012, abbiamo potuto focalizzarci sulla realizzazione del nostro primo titolo ufficiale: DengenChronicles; grazie all’esperienza e ai test fatti su MangatarSaga abbiamo potuto realizzare un titolo maturo in grado di competere sul panorama internazionale. L’abbiamo rilasciato a Luglio di quest’anno e abbiamo da poco superato i 5000 utenti.
Adesso stiamo rilasciando le versioni per le diverse piattaforme. E’ già fuori la versione per Windows 8 e a breve arriveremo sulle piattaforme mobile.
2) La vostra startup sta evolvendo il prodotto nella logica del Minimum Viable Product teorizzato da Eric Ries. Quali metriche?
Come accennavo in precedenza, per noi è stato fondamentale riuscire a fare molti test e molti cambi sul prototipo Mangatar Saga durante il 2012. Proprio grazie alla logica del MVP abbiamo tirato fuori DengenChronicles concentrandoci sui nostri punti di forza e eliminando ciò che non aveva funzionato in precedenza.

Visto che attualmente abbiamo un buon tasso di iscritti giornaliero, ci stiamo concentrando soprattutto sulla retention (percentuale di utenti che ritornano sul gioco) e sulla conversione da utenti free a utenti paganti. Sono due valori fondamentali che, aldilà delle vanitymetrics, decretano il successo di un gioco o la sua scomparsa dal mercato.
3) Raffaele Gaito è ora anche un blogger che scrive articoli interessanti su startup ma non solo? La content curation per chi opera sul web è fondamentale. Cosa ne pensi?
Blogger è un parolone. Diciamo che mi piace scrivere e condividere con gli altri le mie esperienze e il mio know-how. L’ho sempre fatto, fin da quando ho messo piede sul web. Ultimamente scrivo qualcosa in ambito startup e in ambito gaming perché sono le due community più interessanti di cui faccio parte in questo momento. Penso che sia qualcosa che vada al di là della semplice content curation.
Ci sono sia aspetti personali (il cosiddetto personal branding) che sono fondamentali per chi opera online ma, soprattutto, c’è la voglia di condividere. Aspetto da non sottovalutare e che, purtroppo, in Italia ancora stenta a prendere piede: c’è ancora troppa paura a condividere con gli altri ciò che si apprende.

Quando mi sono avvicinato a questo mondo ringraziavo il cielo ogni volta che trovavo un post interessante che mi aiutava a risolvere un problema o a chiarire un mio dubbio. Essendoci passato da poco non posso non capire l’importanza di tutto ciò per chi muove i primi passi.
E’ il famoso giveback…
4) Come si "convive" con un venture capital? Più stimoli ma anche più ansia da performance?
Penso che dipenda molto dal VC. Noi personalmente ci stiamo trovando benissimo e posso dire che l’apporto di dPixel è costante e va aldilà dell’aspetto economico.
Per quanto riguarda la seconda domanda, sicuramente ci sono molti più stimoli, ma più che ansia da performance io la definirei responsabilizzazione. La presenza di un “terzo” ti fa capire che ormai non sei più solo un ragazzino che prova a creare qualcosa di importante con i suoi amici.
5) Come va il mercato dei social game? Continua la crescita? La concorrenza è forte? PUoi darci qualche dato statisitco?
Il mercato del gaming è enorme! Non sempre questa cosa viene percepita all’esterno ma ti posso dire che secondo gli ultimi report di NewZoo le revenues nel mondo del gaming sono di circa 70 miliardi di dollari in questo anno e si prevede il raggiungimento di circa 90 miliardi per il 2016. La cosa positiva è che anche in Europa il mercato sta crescendo tantissimo.

Di conseguenza c’è anche un aumento della concorrenza, ma questo non ci spaventa. Anzi, è uno stimolo in più e ci conferma di far parte di un mercato importante. L’Europa da questo punto di vista è cresciuta tantissimo: ormai ci sono dei big player in Scandinavia, Germania, ecc., che competono con i colossi Americani e Orientali.
6) Come evolve il vostro business model?
Come anticipavo prima, ci sono un bel po’ di step davanti a noi. Stiamo facendo un lavoro di tuning continuo per rafforzare quello che già abbiamo. Contemporaneamente, sarà importantissimo per noi lo sbarco sulle piattaforme mobile dove potremmo testare soluzioni diverse, sia sul piano tecnologico che su quello del marketing e della comunicazione.
Sicuramente, l’esperienza fatta in Finlandia, presso AppCampus di Nokia e Microsoft, ci ha dato molto da questo punto di vista e ci ha aperto gli occhi su parecchi aspetti.
Diciamo solo che molte cose bollono in pentola e ne vedremo delle belle nei prossimi mesi…

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