“Per me e per la mia famiglia è una tragedia enorme”. Così Sollecito ha commentato la sentenza di pochi giorni fa. Nel corso dell’intervista a Carelli, il giovane pugliese ha spiegato anche che “attraverso le telecamere voglio dare il mio messaggio e spero di riuscire a far conoscere a tutti i tragici fatti di questa vicenda e spiegare le ragioni della mia innocenza. Non avevo alcun motivo di fare del male a Meredith Kercher”.
“Non ho una luce nel futuro. Mi hanno tolto carta d’identità e passaporto e non so se riuscirò a realizzare i miei sogni o qualsiasi cosa io voglia fare. Ho discusso con i miei amici e familiari l’ipotesi di andare all’estero circa un anno fa ma non accetto di abbandonare tutte le persone a me veramente care per un teorema. Un teorema resta un teorema – ha affermato Sollecito nell’intervista in onda sui canali 100 e 500 di Sky - e per quanto potere possano avere le persone che mi accusano, io non accetto di distruggere la mia esistenza. Utilizzo questa esposizione mediatica per denunciare il fatto, ma ci sono molti innocenti che hanno avuto un destino analogo al mio e sono stati completamente dimenticati in un sistema in cui si costruisce una teoria contro una persona, si crea un vestito di colpevolezza che ti tatuano addosso e qualsiasi cosa dici, qualsiasi sia la verità, qualsiasi cosa siano i fatti, si va oltre e per loro diventa la verità assoluta, indipendentemente da tutto e tutti. Io sto combattendo per far capire quanto è grave questa falla nel sistema”.