Fonte foto: http://www.gavorchio.it/MANIF–Saltocchio.htm
Nato a Gattaiola (Lucca) è vissuto a Lucca. Fin dall’adolescenza ha coltivato la passione per la poesia, scrivendo in lingua e in vernacolo.
Ha partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali vincendone molti.
Nel 1995 ha vinto il “Leone d’Oro per la Poesia” a Venezia con la poesia La Morte. Ha collaborato al periodico lucchese “Racconti e Poesie”. Ha pubblicato la raccolta Poesie di Raffaello Belli nel1993 e Le poesie di Raffello Belli nel 1997, a cura della Circoscrizione N.5 del Comune di Lucca.
Fu subito luce
Entrai in punta di piedi
per non svegliarti,
dal sonno profondo
fu subito luce.
Ci guardammo negli occhi
come sempre, senza mentire,
baciai le tue labbra profumate
come rose rosse.
Al nostro desiderio
il meraviglioso ripetersi,
all’affascinante bellezza
una notte senza fine.
La vita
Vita stupida e beffarda,
sorte che ci attanaglia
consumando il tempo.
Apparentemente gioiosa
ma che trabocca d’illusione.
Calziamo terra infuocata
che brucia dentro
e ci fa molto riflettere,
tanti sono i traguardi
ma sempre affannati,
tutti si perdono nel nulla.
La cosa più vera e meravigliosa
è la luce del sole
che illumina ogni giorno
donandoci calore immenso.
Le nostre speranze planano
come gabbiani all’orizzonte
dove il tramonto rosso
accoglie immagini
delle nostre molteplici sofferenze.
Trasportiamo montagne
che più non respiriamo
ci bagniamo nell’acqua
di un mare grande
che spesso ci fa sognare,
ma poi, con onda minacciosa
amaramente ci travolge,
questa è la vita.
La morte
Morte, ti giuro, non voglio pensarti
perché tanto mi fai paura;
lascia che il tempo passi
ché di morir non ho premura.
Tanto il pensier mi assilla
e nella notte, quando è silenzio,
questo mio cuor vacilla,
ché il tuo fruscio io sento.
E mai riposi, sempre tormenti,
nessuno può essere ribelle;
non guardi il tempo e ti presenti
togliendoci affetti e cose belle.
E non ti piange il cuore
se spesso rapisci all’improvviso;
non hai pietà e amore,
non c’è speranza sul tuo viso.
Ti prego Morte, quando decidi
ti chiedo un po’ di tenerezza;
non torturarmi tanto, sorridi!
non farmi male, mieti con dolcezza