Raffaello Belli (18 febbraio 1927 – 25 gennaio 2016)

Creato il 27 gennaio 2016 da Marvigar4

Fonte foto: http://www.gavorchio.it/MANIF–Saltocchio.htm

http://www.luccaindiretta.it/cultura-e-spettacoli/item/62857-morto-il-poeta-lucchese-raffaello-belli.html

Nato a Gattaiola (Lucca) è vissuto a Lucca. Fin dall’adolescenza ha coltivato la passione per la poesia, scrivendo in lingua e in vernacolo.

Ha partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali vincendone molti.

Nel 1995 ha vinto il “Leone d’Oro per la Poesia” a Venezia con la poesia La Morte. Ha collaborato al periodico lucchese “Racconti e Poesie”. Ha pubblicato la raccolta Poesie di Raffaello Belli nel1993 e Le poesie di Raffello Belli nel 1997, a cura della Circoscrizione N.5 del Comune di Lucca.

Fu subito luce

Entrai in punta di piedi

per non svegliarti,

dal sonno profondo

fu subito luce.

Ci guardammo negli occhi

come sempre, senza mentire,

baciai le tue labbra profumate

come rose rosse.

Al nostro desiderio

il meraviglioso ripetersi,

all’affascinante bellezza

una notte senza fine.

La vita

Vita stupida e beffarda,

sorte che ci attanaglia

consumando il tempo.

Apparentemente gioiosa

ma che trabocca d’illusione.

Calziamo terra infuocata

che brucia dentro

e ci fa molto riflettere,

tanti sono i traguardi

ma sempre affannati,

tutti si perdono nel nulla.

La cosa più vera e meravigliosa

è la luce del sole

che illumina ogni giorno

donandoci calore immenso.

Le nostre speranze planano

come gabbiani all’orizzonte

dove il tramonto rosso

accoglie immagini

delle nostre molteplici sofferenze.

Trasportiamo montagne

che più non respiriamo

ci bagniamo nell’acqua

di un mare grande

che spesso ci fa sognare,

ma poi, con onda minacciosa

amaramente ci travolge,

questa è la vita.

La morte

Morte, ti giuro, non voglio pensarti

perché tanto mi fai paura;

lascia che il tempo passi

ché di morir non ho premura.

Tanto il pensier mi assilla

e nella notte, quando è silenzio,

questo mio cuor vacilla,

ché il tuo fruscio io sento.

E mai riposi, sempre tormenti,

nessuno può essere ribelle;

non guardi il tempo e ti presenti

togliendoci affetti e cose belle.

E non ti piange il cuore

se spesso rapisci all’improvviso;

non hai pietà e amore,

non c’è speranza sul tuo viso.

Ti prego Morte, quando decidi

ti chiedo un po’ di tenerezza;

non torturarmi tanto, sorridi!

non farmi male, mieti con dolcezza


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