Ragazza 18enne violentata in viale Bocconi

Creato il 04 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

E’ in un locale caldaie di viale Bocconi, a Milano, che si è consumato l’ennesimo atto di violenza sessuale. Una ragazza di 18 anni è stata picchiata e stuprata da un uomo egiziano di 39 anni, poi rintracciato ed arrestato dai carabinieri in seguito alla denuncia fatta da parte di un’amica della vittima. Secondo le ricostruzioni l’uomo l’avrebbe convinta a seguirlo nello scantinato dove l’ha prima minacciata e poi violentata; successivamente ha percorso pochi metri, fermandosi su una panchina dove è poi stato riconosciuto grazie alla descrizione fornita da un’amica della ragazza che è stata poi portata alla clinica Mangiagalli dove i medici hanno accertato lo stupro.
Sono state diverse le reazioni da parte dell’opinione pubblica, con più persone che sono arrivate a chiedere la castrazione chimica, pratica già in fase di sperimentazione in alcuni paesi. Ciò che è certo è che il fenomeno è in costante aumento e, come si può apprendere da diverse ricerche compiute da Istat, è il Nord la zona d’Italia più colpita, soprattutto nei grandi centri urbani. Sono oltre 5 milioni le donne che sono state vittima di violenza sessuale e, come si può leggere sul sito ufficiale dell’ente, “Le quote di donne che sporgono denuncia sono inferiori alla media nazionale; non solo in tutte le regioni del Sud (a eccezione della Puglia), ma anche in alcune regioni del Nord (Piemonte 5,8 per cento e Emilia-Romagna 5,1 per cento). Se ci si riferisce solo a “stupri o tentativi di stupro”, la percentuale delle donne che si considerano vittime di un reato sale al 26,5 per cento, ma le denunce restano limitate al 4,1 per cento dei casi di violenza.”
Sebbene i casi di violenze siano in costante aumento, non si può dire lo stesso anche per le conseguenti denunce che, come si può notare, rimangono troppo poche in relazione ai casi presi in questione (senza contare quelli che non sono mai venuti alla luce). Diverse le ragioni per spiegare ciò: vergogna, minacce ricevute, sfiducia negli organi giudiziari o addirittura la sensazione di non essere state effettivamente vittima di un reato.
Senza bisogno di arrivare alla castrazione chimica, sono sicuramente necessarie delle pene più pesanti in modo da limitare i fatti e una maggior sensibilizzazione da parte di tutti gli organi di informazione, per spronare le vittime a denunciare l’accaduto.

di Maurizio Maiocchi

Tags:18enne,bocconi,cronaca,donne,Immigrazione,maiocchi,milano,stupro,violenza

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