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Ragazza francese intenta causa alle istituzioni sanitarie ed alla Sanofi Pasteur per i gravi danni riportati dopo le vaccinazioni contro il papilloma virus

Creato il 30 novembre 2013 da Corradopenna

Ragazza francese intenta causa alle istituzioni sanitarie ed alla Sanofi Pasteur per i gravi danni riportati dopo le vaccinazioni contro il papilloma virus

Gardasil: la vita rovinata di Marie-Océane e la sua lotta "per le più giovani"

Marie-Océane Bourguignon è una ragazza francese di 18 anni cui è stato somministrato il vaccino Gardasil, che ha intentato una causa per i gravi effetti secondari che ha subito e che dice senza remore: «Che le più giovani non subiscano quello che ho vissuto io».  Della sua storia ci informano varie testate francesi, tra le quali liberation.

Marie-Océane ha tenuto di recente una conferenza stampa assieme  ai genitori ed all'avvocato Me Jean-Christophe Coubris. Emozionata, con la voce spezzata continuamente dai singhiozzi, ha raccontato la sua vicenda, perché crede fermamente che nessuna ragazza al mondo debba più soffrire quello che ha sofferto lei.Il calvario di questa giovane è iniziato nel settembre del 2010 quando aveva ancora 15 anni. Siccome praticava la danza ed aveva bisogno di un certificato medico si è rivolta al suo medico di base, il quale ha approfittato della vista per prescriverle il vaccino Gardasil, che all'epoca era oggetto di una massiccia propaganda pubblicitaria e mediatica.

Madre e figlia si sono fidate, rivelano nel corso della conferenza stampa, non si sono poste delle domande, ma quindici giorni dopo la somministrazione del vaccino Marie-Océane sente dei formicolii alle braccia e alle gambe. Un medico che la visita la rasscura che non si taratta di niente di grave, ma tre mesi dopo, in seguito alla somministrazione della seconda dose del vaccino Gardasil, la quale la ragazza è presa da conati di vomito e forti vertigini (un primo forte segno di malessere intestinale correlato al danno da vaccino, che potrebbe indicare come la disbiosi indotta da vaccino possa essere concausa del male).
Segue un ricovero all'ospedale di Dax, nel corso del quale emergono emergono i sospetti della connessione tra il suo malessere ed il vaccino. Da allora si sono susseguiti diversi ricoveri, attacchi violenti di sintomi simili a quelli della sclerosi a placche; uno di questi attacchi particolarmente forte lascia Marie-Océane cieca e quasi sorda, incapace di camminare, costretta all'uso di una sedia a rotelle.
Adesso la sua vita sua e della sua famiglia è stata stravolta. La madre ha dovuto smettere di lavorare per assistere la figlia, che fa fatica a seguire regolarmente le lezioni. Le sue condizioni di salute si sono stabilizzate ma è ancora terribilmente affaticata con attacchi di male al ventre (e qui di nuovo non è possibile fare a meno di notare il collegamento con l'intestino). «Non ho mai fatto una settimana intera a scuola, sono sempre asssente mi sento sempre affaticata, mai concentrata» confessa. 
Cinque mesi fa ha smesso di prendere i farmaci che le avevano prescritto perchè gli effetti collaterali sono troppo pesanti. «Ed in qualsiasi momento può avere una ricaduta (...) e nessun neurologo può predire l'evoluzione della sua malattia» aggiunge il padre.
L'avvocato Me Coubris ha intentato causa per conto della famiglia alla multinazionale faramceutica Sanofi Pasteur ed alle istituzioni sanitarie francesi, basandosi su una doppia perizia, ordinata dalla Commissione regionale di conciliazione e indennizzo per gli incidenti sanitari dell'Aquitania. 
L'avvocato segue anche delle cause contro il farmaco antidiabetico Mediator de le pillole anticoncezionali di terza e quarta generazione afferma che tale perizia conferma la responsabilità del vaccino nell'insorgere della patologia, sebbene non si possa escludere una eventuale vulenrabilità su base genetica.
Egli afferma di avere ricevuto dozzine di messaggi di ragazzine che hanno vissuto un'esperienza simile a quella di Marie-Océane. E mentre i genitori della ragazza chiedono la verità da parte delle istituzioni sanitarie, lei è molto più franca e diretta: «voglio dire alle più giovani di evitare questo vaccino, affinché non subiscano quello che io ho vissuto». 
Inutile dire che la casa farmaceutica nega ogni sua responsabilità.
E' il caso di far notare che il vaccino in questione servirebbe a proteggere le donne dall'infezione del papilloma virus, e di conseguenza (secondo la propaganda della medicina ufficiale) servirebbe a prevenire il cancro al collo dell'utero. Però la stessa medicina ufficiale afferma che tale forma di tumore si manifesta in genere verso i 30 anni e solo nell'uno per cento delle donne che contraggono l'infezione. Come ho mostrato in un recente articolo una delle cause reali di quel genere di tumore potrebbe essere la disbiosi (concausata da vaccini, alimentazione errata, antibiotici, pillole anticoncezionali, antidolorifici, cortisonici neurolettici).

Leggi a tal proposito

http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/07/cancro-alla-gola-e-cancro-alla-cervice.html

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