Edna O'Brien uscito nel 1960, che è stato ripubblicato da Elliott nel 2013
Siamo negli anni Cinquanta del Novecento, nell'ambito di un romanzo di formazione in cui l'io narrante è Caithleen, ragazza irlandese nata e vissuta in un villaggio di campagna tra una madre amata e amorosa e Hickey, servitore tuttofare affettuoso e ciccione, mentre la sporadica e temutissima comparsa del padre violento, ubriacone e scialacquatore incombe come una minaccia sulla sua vita sostanzialmente serena. Va a scuola, ha un'amica, Baba, di famiglia più benestante della sua (è figlia del veterinario del paese) che la tratta malissimo, non perde occasione per mortificarla e farle scherzi crudeli, ma ciononostante stanno sempre insieme. Poi una tragedia sconvolge il suo mondo: la madre muore, tutto cambia, lei e Baba vanno a scuola in un convento, Caithleen con una borsa di studio e Baba come studente pagante: continuano le angherie di Baba, ma peggio di tutto sono le tremendissime monache, insegnanti e sorveglianti, anche se in filigrana si intravede il loro essere vittime di un cattolicesimo feroce quanto ottuso, e una sfumatura di pietà (Baba disse:"Le suore fanno la fame". Credo che avesse ragione.). Delle monache irlandesi ormai, tra film e romanzi, sappiamo anche troppo, ma mi stupisco sempre come il cattolicesimo irlandese sia diverso da quello nostrano: io non sono mai stata a scuola dalle suore se non all'asilo, ma non ho mai sentito storie di questo tipo. E in ogni caso questo in parte spiega lo strano modo in cui gli americani protestanti vedono i cattolici.
Un romanzo affettuoso, di ambiente e personaggi più che di intreccio, che regge benissimo gli anni. Come dicevo prima, non ci ho trovato niente di femminista se non la rappresentazione di un mondo in cui i ruoli sono ben distinti e caratterizzati, ma l'oppressione è uguale per maschi e femmine. Alla sua uscita pare che suscitasse grande scandalo, immagino per quel po' di sesso di cui si parla. Ma visto con gli occhi di oggi, non è questo il punto. Caithleen e Baba, nelle loro differenze caratteriali e sociali, non rivendicano niente, men che meno la loro libertà sessualRagazze di campagna di e: sono accomunate da una grande capacità di cavarsela e scovare occasioni di divertimento e libertà anche dove sembrerebbe impossibile. Non si può non identificarsi in loro in qualche modo perché tutti, maschi e femmine, siamo stati adolescenti e giovani alla ricerca feroce di tutto quello che era ancora fuori della nostra portata e ci sembrava desiderabile, indispensabile, conquistabile e definintivo. Ragazze di campagna rappresenta magistralmente quest'ansia di vita e felicità da parte di chi ha conosciuto già il dolore ma non è stato ancora toccato dal disincanto.
Traduzione di Cosetta Cavallante.