Proteste, vere e proprie rivolte, sono scattate immediatamente: fiumi di persone sono scese in strada, mostrando, senza riserve, tutto il loro sdegno nei confronti di una tale crudeltà, prendendo anche di mira le auto della polizia di cui una è stata distrutta e un’altra danneggiata. Ad oggi, l’ospedale San Paolo di Napoli, dove è stata portata la salma del ragazzo, è presieduto alle forze dell’ordine che tentano di contenere una realtà dove si è creata una situazione di profonda tensione: numerosissimi sono accorsi, tra parenti e amici, per un ultimo saluto e per rivendicare la vita di un giovane.
Un secondo passeggero dello scooter è stato fermato: Salvatore Triunfo, 18 anni, precedenti per reati contro il patrimonio e danneggiamento. Per quanto riguarda il terzo è stato identificato e si è attivata la ricerca, si parla di un latitante con precedenti per reati contro il patrimonio, evaso dai domiciliari a febbraio scorso.
Ripercorriamo i passi di quella notte, seguendo con attenzione la ricostruzione degli eventi dei militari. Durante le ore notturne di servizio, i carabinieri del Nucleo radiomobile di Napoli hanno notato tre persone a bordo di uno scooter che si aggiravano “con fare sospetto” (citando Repubblica) per viale Traiano. I carabinieri lanciano l’alt, ma i tre non si fermano e subito inizia un inseguimento, che si conclude in via Cinthia, quando il conducente dello scooter ha colpito un’aiuola perdendo il controllo del mezzo e urtando l’auto dei militari, cadendo.
Dopo la caduta, uno dei tre e riuscito a fuggire e a far perdere le sue tracce, nonostante l’inseguimento sia continuato anche a piedi, mentre gli altri due erano bloccati da un militare, il quale, accidentalmente, ha esploso un colpo con la pistola d’ordinanza che ha colpito il ragazzo di 17 anni. Vani i soccorsi.
Tommaso Bifolco, fratello di Davide: “È stato un omicidio, non s’inventassero scuse. È stato un omicidio”. “Non è caduto durante l’inseguimento è stato speronato e ucciso”.