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Ragione, percezione ed ecosofia della zucchina in lavastoviglie.

Da Idabricioleincucina

La ragione che ha origine nel cervello umano, a volte, molte volte, è schiacciata da meccanismi che scattano nello stesso.

Obiettivamente, se mi avessero servito questo piatto

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oscurandomi la sua storia,

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e cioè che le zucchine sono state cotte a bassa temperatura (65°) per 1 ora e 45 minuti, in una lavastoviglie, in mezzo ai piatti sporchi, in un barattolo (ermetico certo), mi sarei complimentata con il cuoco. Sode e compatte, croccantine al punto giusto e saporite. La ragione, intesa in questo caso come facoltà di valutare e criticare, avrebbe promosso l’insalata. Avrebbe chiesto addirittura il bis. Poiché il cuoco ero io, la mente ha messo insieme un po’ d’informazioni, la psiche si è organizzata a delinquere e la percezione che ho avuto del piatto non ha voluto sentir ragioni. Ho voluto osare, ma ho fatto fatica a mandarlo giù. Anche se lo avessi portato ad analizzare in un laboratorio penso che avrei trovato le stesse difficoltà. Ho cucinato a impatto ambientale zero e solo una forte motivazione ecologica può spingere a cucinare in questo modo alternativo. Ecologia che diviene filosofia di vita. Mi viene da pensare all’Ecologia profonda o ecosofia del filosofo norvegese Arne Naess che pone l’uomo non più ai vertici della gerarchia dei viventi, ma lo definisce parte del Tutto dell’ecosfera in particolare. Non un semplice ambientalismo, rivolto comunque al benessere umano in un ambiente sano, ma una vera e propria religione che con i suoi principi mira a un cambiamento sociale e politico drastico. V’immaginate se un domani si imponesse a tutti l’uso della lavastoviglie come unico metodo di cottura per cercare di rimediare ai danni che quotidianamente arrechiamo all’ambiente?  Sempre meglio del Movimento dell’estinzione volontaria.

Chissà se la cucina in lavastoviglie incuriosirà qualcun altro. Sul sito ecocucina e in giro in rete si trovano altri consigli su questo metodo di cottura a bassa temperatura, con tabelle per scegliere il giusto ciclo e temperatura di lavaggio/cottura secondo i cibi. Io vi ho riportato la mia esperienza. La temperatura massima della mia lavastoviglie è di 65°, ma la Casali suggerisce una temperatura di 70°-75° per le zucchine. Ho ottenuto lo stesso un buon risultato, secondo i miei gusti, ma a chi non gradisce la cottura al dente delle verdure consiglio anch’io una temperatura più elevata. L’insalata di zucchine e prosciutto crudo della foto è stata condita semplicemente con sale, olio, peperoncino e lamelle di mandorle.

Nel precedente post ho già parlato del trio risparmio-tempo libero-igiene che un uso consapevole della lavastoviglie comporta. In questi giorni, anche grazie ai consigli che ho trovato sul sito Pril, ho posto più attenzione nell’eseguire il rituale quotidiano del lavaggio dei piatti. Ho notato che, in effetti, nello stesso tempo che impiegavo nel lavaggio a mano, oggi, relegando il compito alla lavapiatti, lavo anche tutta la cucina. Usandola abitualmente e curandola mensilmente, effettuando un lavaggio a vuoto usando il Pril curalavastoviglie 3X, ho anche ridotto lo sgradevole inconveniente dei cattivi odori. Ho scritto ridotto perché comunque può capitare che anche un piccolo residuo di cibo comporti la formazione di un fastidioso profumino. Per eliminarlo del tutto e aprire lo sportello in totale sicurezza olfattiva ho trovato molto utile l’uso di Pril deo-perls. Grazie all’esclusiva tecnologia delle Perle Attive,  che permette un rilascio controllato del profumo, la lavastoviglie profuma di fresco e con essa tutta la cucina.

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La sua azione deodorante dura circa 60 lavaggi. Io ho testato Pril deo-perls al limone, ma sono disponibili anche le versioni mela verde e odor-block.

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Che il profumo sia con voi!


Archiviato in:Uncategorized Tagged: bassa temperatura, ecocucina, ecologia, ecosofia, impatto ambientale, insalata, lavastoviglie, percezione, ragione, zucchine

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