"Ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita", cantava Luca Carboni qualche anno fa, ma per fare politica in Italia occorre soprattutto una faccia di bronzo, metallo invero assai nobile.
Faccia di bronzo che non manca di cero al nostro affezionato Walter Veltroni, che ogni tanto riemerge dal suo buen retiro per lanciare ammonimenti e consigli per una "politica migliore", che poi dovrebbe essere quella che lui e i suoi sodali non hanno mai saputo fare.
Del resto la sua proposta di arrivare alle dimissioni del presidente del consiglio Berlusconi e di formare un governo guidato da una "personalità rispettata da tutti", come fu quello presieduto da Carlo Azeglio Ciampi, non è che abbiano il dono dell'originalità, dal momento che lo stesso Pierluigi Bersani non fa che dichiararlo con cadenza giornaliera, ma soprattutto perchè accompagnate con l'invito a non "lottizzare" la Rai Tv, che pronunciato da uno che della lottizzazione politica è stato uno dei cultori e praticanti più attenti e scrupolosi fa perdere di credibilità a qualsiasi l'Obama e noantri cosa possa mai proporre.
Il povero Uolter deve essere veramente al lumicino, se è arrivato a simili conclusioni: estromesso dalla stanza dei bottoni vede ormai le fila dei suoi seguaci assottigliarsi sempre di più e quello che fu il feudo di Rai3 diventare un territorio invaso dagli avversari, con gli ultimi fedeli costretti a fare le valigie e a cercarsi una diversa sistemazione.
Una occupazione politica, come afferma Serena Dandini, quella di Rai 3, oppure, viceversa, una liberazione dalla politica, quella in atto nella terza rete della televisione pubblica?
Per la Dandini naturalmente non c'è dubbio che si tratti della prima ipotesi, come se lei fosse entrata in Rai e abbia occupato per decenni lo spazio su Rai 3 per concorso o per decisione dello spirito santo, invece che per designazione Veltroniana.
Ma si sa che da noi sono dempre gli altri ad essere raccomandati e non meritevoli, anche perché c'è chi si è sempre ritenuto, non si sa bene in base a quali titoli e meriti, più intelligente, più bravo, più sensibile e pure più bello: appartenenti alla "meglio gioventù", in somma.
L'unica cosa di cui si può continuare ad essere certi è che alla Rai non sono finiti gli assalti e le occupazioni. Da sempre le assunzioni all'ente televisivo di Stato hanno avuto la caratteristica delle ondate periodiche, attraverso le quali si potrebbero studiare ed identificare i cambiamenti politici del panorama nazionale, pure semplicemente annotando la provenienza geografica dei vari giornalisti e conduttori apparsi in video durante gli anni- Si potrebbe facilmente correlare la contemporanea presenza di tanti Toscani o Sardi o Napoletani etc all'ascesa di questo o quel politico, come pure la caduta in disgrazia di altri.
Così è stato e così sarà, almeno fino a quando non si troverà il modo di privatizzare la Rai, con grande sollievo del pubblico e delle casse erariali.