Rai: Fico, in Italia canone basso se confrontato ad altri Paesi Ue (Asca)

Creato il 17 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
"Il canone? Se rapportato agli altri Paesi europei è un canone basso, il punto è se il servizio che viene fornito sia davvero pubblico e di qualità". Lo afferma Roberto Fico, M5S, presidente della commissione Vigilanza Rai a 24Mattino, su Radio24.
"Sono d'accordo con quanto detto da Attilio Befera - sostiene Fico - essendo il canone una tassa, la riscossione dovrebbe essere demandata all'Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda, invece, la pretesa della Rai di avere da Sky il loro database abbonati per stanare gli evasori del canone, trovo che la richiesta sia assurda. C'è il diritto alla privacy e con questa contrattazione in corso siamo al limite".
Fico poi parla degli emolumenti di alcuni dirigenti Rai circolati negli ultimi giorni sui giornali. "I dati sugli stipendi in Rai non sarebbero mai usciti se la Vigilanza non li avesse chiesti con forza. Per la prima volta nella storia - dice - ora sappiamo che ci sono, per esempio, tre dirigenti che guadagnano sopra i 500mila euro e conosciamo pure la retribuzione media delle posizioni più alte sia del comparto amministrativo sia di quello giornalistico. Non i nomi, certo, anche se - prosegue Fico - dal primo di gennaio è scattato un obbligo di legge in tal senso. Quello di rendere pubblici i nominativi e gli stipendi di tutti i dipendenti e collaboratori. E' una norma che vale per tutte le società partecipate, non solo la Rai, e gli uffici preposti stanno lavorando a questo".
Alla domanda se il contrasto alla lottizzazione Rai sia una battaglia persa, il presidente della Commissione di Vigilanza risponde: "No, si deve fare e si deve vincere anche se è la cultura che ha caratterizzato il nostro Paese. Per avere un'idea, ieri l'ex presidente Rai Garimberti, in audizione, ci ha detto che nel CDA si perdevano settimane di tempo perché non veniva approvata una fiction se considerata di destra o di sinistra e quindi vigeva la paralisi. Bisognerebbe - continua Fico - impedire a qualsiasi presidente del Consiglio di nominare il direttore generale e interferire nella governance della Rai e il modus operandi si cambia in tante maniere e spesso non c'è neppure bisogno di una norma per fare le cose. In Vigilanza, per esempio, abbiamo attuato una spending review senza che ci fosse una legge a chiedercelo. Dei 30mila euro in dotazione alla commissione abbiamo usato, finora, 188 euro mentre tutte le passate commissioni hanno sempre speso l'intero importo a disposizione. Questo è il cambiamento culturale di cui parlo".

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