Rally: il Rallye Monte Carlo Historique a bordo di una Renault del 1979

Creato il 31 gennaio 2015 da Sportduepuntozero

foto Alice Arduino

“Se fossimo nati a Cervinia saremmo alpinisti o sciatori, se fossimo originari della costa atlantica saremmo velisti; ma siamo monegaschi, quindi corriamo nel rally”. Jean Marc Giraldi e Philippe De Mueninck non hanno dubbi, la passione per le auto è legata alla provenienza. “Per noi era quasi un “dovere” perché il Rally di Montecarlo ci ha fatto sognare quando eravamo bambini. Raggiunta l’età giusta per parteciparvi non avevamo abbastanza soldi, ma oggi, superati i cinquant’anni, ne abbiamo la possibilità, guidando una macchina d’epoca bella e performante”. Per la precisione una Alpine-Renault A310 V6 del 1979 con il numero 130, che questi due signori del Principato di Monaco hanno portato ieri in piazza San Carlo per le ultime verifiche prima della partenza. Erano circa 120 le vetture allineate nel “salotto di Torino”; alle 18.30 il primo start, poi l’uscita dalla città con destinazione Saint-André-les-Alpes, paese francese della Provenza dal quale è partita oggi la prima tappa del 18esimo Rallye Monte Carlo Historique. Vi prenderanno parte più di 300 automobili storiche (fabbricate tra il 1950 e il 1980), provenienti da Barcellona, Reims, Glasgow, Copenaghen e, ovviamente, Torino. L’obiettivo non è andare più forte degli altri ma “divertirsi e vivere un’avventura umana di amicizia” afferma Jean Marc Giraldi, “lo spirito è partecipare, l’unico traguardo è arrivare mercoledì a Montecarlo, dopo 2000 km di viaggio attraverso le mitiche tappe del rally professionistico”.

Sarà una gara di regolarità; non vincerà la macchina più potente o il pilota più veloce, ma chi completerà il percorso mantenendo una velocità media il più possibile vicina a quella prestabilita. “Partecipano piloti di oggi e del passato, collaudatori di auto moderne oppure amatori come noi” prosegue Jean Marc, “ma tutti devono guidare rispettando il codice della strada, inclusi i limiti di velocità. Ci è concesso un piccolo margine ma un GPS ci segue e se “spingiamo” troppo sull’acceleratore prendiamo penalità”.

Il Rallye Monte Carlo Historique mette dunque alla prova l’affidabilità della vettura più che le prestazioni del motore. Lo sa molto bene Jean Marc Giraldi, che nella sua storia di pilota ha vinto un mondiale di offshore e ha anche affrontato anche una gara in circuito su una Maserati. Ha già concluso la corsa storica del Principato nel 2012, partendo come ieri da Torino, e l’anno successivo si è dovuto ritirare per un guasto meccanico occorso alla sua macchina la sera prima del via. Tre anni fa si comprò anche un portafortuna, che in questi giorni terrà sopra il volante: “nevicava e mi fermai a prendere un maialino rosa che mi tenesse “compagnia”. Poi arrivai al traguardo e decisi di portarmelo sempre dietro”. “Battute a parte” conclude, “l’unico compagno davvero importante è il copilota, che conosce a memoria il tracciato. Senza di lui anche il miglior pilota è perduto”.


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