Ralph Spaccatutto - Dedicato ai "cattivi"

Creato il 19 dicembre 2012 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1

Considerato il 52° Classico Disney, Wreck-it Ralph, arriva nelle nostre sale il 20 dicembre 2012. Ebbene, quale occasione migliore, potrei anticiparvi io, per passare una serata al cinema in pieno clima natalizio? 
Trovarsi a recensire un film d'animazione prevede sempre una serie di difficoltà, riguardo il fatto prima di tutto che si tratti di un "cartone", ovvero quello che la gente comunemente rifiuta quasi a priori, solamente  perché altro non vede che  "roba per bambini". Sbagliato, quanto si perde questa gente, mi domando io. Molto, e si perde soprattutto una cosa, la più importante e fondamentale per uno spettatore, la riscoperta delle emozioni semplici, quelle che ti danno la voglia di vivere la vita come un'avventura, la più incredibile delle avventure, "la nostra". 
Diretto dal regista statunitense Rich Moore e prodotto dalla Walt Disney Animation Studios, Ralph Spaccatutto viene presentato durante la scorsa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, conquistando le sale gremite di bambini, attori, registi presenti e giornalisti. Potrei immaginare o almeno mi piace farlo, che nella adolescenza di ognuno di noi non sia potuta mancare la cosiddetta "era" della sala giochi. Io personalmente associo a questa, gran parte delle mie giornate, soprattutto nel periodo estivo, che hanno riempito quell'arco di tempo che va dai 14 ai 17 anni. Quanti soldi avremmo sfilato dalle tasche dei nostri poveri papà pur di correre in sala giochi per l'ultima partita (che poi l'ultima non era mai...)?Ralph Spaccatutto si presenta al pubblico come un colorato e "pixelloso" (non si può dire lo so però sembra rendere bene il concetto) viaggio che vede incontrarsi il mondo del cinema con quello dei videogames. 

Ralph compie da trent'anni il proprio lavoro, quello dello "spaccatutto". Un omone tanto grande quanto sensibile. Costretto a vivere sulla propria pelle un ruolo che gli è stato cucito addosso senza possibilità di scelta. Lui è il cattivo perché se ne va in giro a distruggere tutto ciò che incontra e per far strada all'eroe. Felix è infatti il piccolo salvatore della comunità del videogioco in cui essa abita, Fix-it Felix. Qui le giornate passano sempre allo stesso modo, Ralph distrugge, la gente scappa spaurita urlando il nome di Felix e questi, una sorta di piccolo Mario Bros, arriva con il suo martellino magico e ripara tutto. Arriva un momento però, in cui anche il più temibile dei cattivi, ha voglia di una rivalsa, di una nuova possibilità. Stufo di essere il cattivo, Ralph, abbandona la terapia di gruppo che raduna tutti gli storici cattivi dei videogames (e questa è davvero geniale), e intraprende un viaggio verso il proprio riscatto.

Tra scenari incredibili che vanno dai (fin troppo invitanti) dolci di Sugar Rush alle belliche atmosfere di Hero's Duty, passando per la stazione centrale del mondo Arcade in cui tutti i personaggi fatti di pixel possono girare tenendo presente però, che, morire fuori dal proprio gioco avrebbe significato il game over definitivo. Sonic che appare su cartelloni animati all'interno della stazione, il povero Q*bert costretto a chiedere l'elemosina perché il suo gioco è stato dimenticato. Per non parlare dell'Antivirus che blocca i passanti senza mai dimenticare di fermare il povero Ralph. Tra i personaggi negativi, ricordo il Re Candito di Sugar Rush, che sembra esser stato trapiantato dal paese delle meraviglie disegnato da Burton. E ritorna alla mente di nuovo quel Burton che nel 1993 raccontò l'avventura di Jack Skeletron e la sua missione personale.
Con l'aiuto della piccola e dolce Vanellope e la bella e tosta soldatessa, che ricorda molto la Beatrix tarantiniana per la storia della sposa ferita e desiderosa di vendetta, Ralph metterà a dura prova se stesso pur di dimostrare all'intera comunità arcade, che tutti meritano una possibilità. Quella che ci porta ad afferrare l'arbitrio sulla nostra vita, la libertà di scegliere, qualcosa che vale più di mille medaglie. 
Dedicato ai cattivi
che poi così cattivi non sono mai...




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