Secondo il parere del presidente dell’Ucoii, “la cosa importante e’ salvaguardare la vita umana”. “E’ la persona stessa, il fedele, che sente in coscienza se, in particolari condizioni, e’ in grado di fare il digiuno. Se ci sono difficolta’ oggettive allora e’ possibile interrompere e recuperare un altro giorno”.
“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno* come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati; [digiunerete] per un determinato numero di giorni. Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni. Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo, c’è un’espiazione: il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste!” (una sura del Corano) . Il Ramadam è il 9 mese lunare, la fine è prevista il 18 o il 19 settembre, in questo mese i musulmani che sono in grado di farlo si astengono dall’alba al tramonto dal cibo, dalle bevande e dai rapporti sessuali, dopo il tramonto, in un orario che varia secondo la locazione geografica il digiuno si rompe ma non si darà vita ai bagordi come erroneamente si crede in occidente, anzi, vi sono dei riti che ogni musulmano rispetta in modo più o meno ferreo.
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