Ramblin' Chaplin

Creato il 13 maggio 2013 da Eymerich

Ramblin' Chaplin: un'anima variegata di progressive rock, folk, cantautorato e arie medievaleggianti.


La scorsa settimana noi del team di Philartdesign (siamo solo in due, ma la parola "Team" da un'aria più professionale) siamo stati gentilmente invitati da Riccardo, amico e collega designer di Valentina, a passare una serata in sala prove in compagnia sua e della band di cui fa parte: i Ramblin' Chaplin.

Chi sono i Ramblin' Chaplin? I Ramblin' Chaplin sono un'idea che nasce nel 2010 a Milano dall'incontro di due liceali, Tommaso e Domenico appassionati di musica e di poesia, che iniziano a scrivere testi e a musicarli per dare sfogo alle proprie idee e alla propria creatività. Il progetto inizialmente assume i toni classici del songwriting per poi evolversi in un'idea che inizierà a concepire un impianto musicale più propriamente rock, che porterà all'allargamento graduale del gruppo fino a comporlo dei cinque elementi stabili che lo compongono tutt'ora.
Del nucleo originario del gruppo, Tommaso diventa il cantante e l'autore dei testi, inoltre si iscrive a Filosofia per approfondire la sua cultura umanistica e, soprattutto, la sua passione per la corrente mistica. Domenico, chitarrista e compositore del gruppo, dopo una breve parentesi universitaria, decide di darsi completamente alla ricerca artistica musicale frequentando un corso di composizione in Civica e studiando informatica musicale in Università.
Gli altri altri tre elementi che fanno parte del gruppo sono: Riccardo Manzoni, Jacopo Viganò e Gabriele Segantini.
Il primo, Riccardo, suona pianoforte, tastiera, sintetizzatore e si occupa dell'effettistica computerizzata. E' un giovane produttore ed è da sempre nel mondo della musica con esperienza che spaziano dalla Classica alla Club Music.
Il secondo, Jacopo, è il bassista del gruppo, da anni studia jazz e ora con la sua esperienza da un impronta decisiva al sound del gruppo.
Infine, ma non per ultimo, troviamo Gabriele, batterista della band e professionista percussionista. Possiede una forte preparazione teorica e tecnica acquisita con i suoi studi al conservatorio di Milano, ora frequenta anche la Civica e con il tempo ha saputo unire alla perizia tecnica una espressività tutta personale.
Il nome "Ramblin Chaplin", si riferisce, ovviamente, prima di tutto, al grande attore comico inglese che con le sue opere cinematografiche e le sue colonne sonore ha saputo interpretare e aprire uno sguardo nuovo sul suo tempo. Il termine "Ramblin", che significa "vagabondo", denota invece un'area di significati legata sopratutto alla sfera dell'emarginazione sociale e al distacco dalle logiche e dalle meccaniche del mondo contempraneo, caratteristica, tra l'altro, tipica di molti personaggi chapliniani, molto cara a Tommaso e ben rappresentata nel contenuto dei suoi testi.
Dopo questa presentazione generale del progetto musicale e dei componenti che ne fanno parte passiamo ad un breve racconto della nostra esperienza in studio e alle impressioni, soprattutto emotive, che la musica di questi cinque ragazzi ci ha generosamente e caldamente regalato.
La band ha eseguito nelle due ore di prove una corposa scaletta di più di una decina di pezzi. Come al solito, per progetti musicali creativi e originali come questo, è molto difficile descriverne il prodotto affidandosi ad una sola etichetta di genere canonizzata e si limiterebbe di molto il lavoro e la ricerca musicale svolta se si cercasse di farlo. I Ramblin' Chaplin, come ci ha spiegato Domenico, come genere si inseriscono nella tradizione del prog italiano, tuttavia la loro anima è molto più variegata. Sicuramente è vero che si percepisce in molti pezzi l'influenza di un'aria progressive, che strizza l'occhio ad un sound anni 70 (Orme e Banco su tutti), soprattutto con gli assoli complessi e tecnicamente meravigliosi di Domenico e con i ricercati inserti e sottofondi tastieristici di Riccardo.Tuttavia, è altrettanto vero, che rimane percepibile una forte aura legata agli "esordi cantautoriali" del gruppo, soprattutto per la forte importanza data ai testi nella struttura compositiva delle canzoni ( un rimando al grande De Andrè è d'obbligo) e per una melodicità quasi folk popolare che anima in modo incalzante gran parte dei pezzi (si sente fortemente l'influenza di un gruppo come la Pfm).
Un altro elemento che si percepisce, come un leggero vento che attraversa le composizioni, è una sorta di gusto epico-medievaleggiate sia nei ritmi che nei testi. Tutto ciò ci riporta a melodie quasi arcaiche, che nel mix sempre ben congeniato dai cinque musicisti, riesce a darci un ulteriore senso di straniamento e oniricità.
Le canzoni, come è intuibile da ciò che abbiamo detto, sono caratterizzate da un atmosfera molto variegata, caratterizzata da cambi di ritmo improvvisi e da un suono stratificato che unisce varie anime musicali, per modificarle, giocarci, distruggerle e poi ricompone dando all'ascoltatore un continuo senso di imprevedibilità e disorientamento che richiama fortemente l'estetica del non finito, dell'incerto e del mutevole e ci invoglia, nello stesso tempo, alla ricomposizione di questa incompletezza.
Come abbiamo già avuto modo di dire, nella musica dei Ramblin Chaplin, la componente testuale è molto importante. Mi sembra importante notare che le composizioni musicali di Domenico e, in generale, l'apporto e l'arrangiamento complessivo di tutti gli altri componenti del gruppo, fanno in modo di bilanciare sempre molto bene un suono strutturato e raffinato con una chiara esigenza comunicativa di contenuto vocale che si esprime nella voce sincera di Tommaso. Inoltre il rapporto musica-voce è, a mio parere, sempre fortemente connotativo anche dal punto di vista contenutistico. Il gioco delle parti tra queste due componenti è spesso rappresentativo del messaggio espresso dalle parole (come nel pezzo Il giorno e la notte), andando a caricare di maggior significato l'intera struttura dei pezzi.
Parlando più specificatamente dei testi e del loro contenuto, si può notare come le tematiche dell'emarginazione sociale e dello slancio libertario siano sicuramente tra le principali. Intorno a queste colonne di significato, si scatenano tutta una serie di rappresentazioni e rimandi di sapore differente, che evidenziano sicuramente la passione di Tommaso per la cultura mistica, l'immaginario filosofico, il mito e le atmosfere epico-cavalleresche. Spesso i soggetti delle canzoni sembrano essere presenze di natura angelica, immateriale, che guardano l'orizzonte alla ricerca della libertà. Sono estrinsecazioni spirituali, che paiono aver abbandonato le proprie nature corporee, per rifugiarsi in una terra lontana come conchiglie sul fondo dell'oceano o uccelli che volano ad altezze siderali . Le parole ci accompagnano in un mondo lontano fatto di sussurri dolci che ci cullano dolcemente come le onde di un mare infinito, che però è sempre pronto ad agitarsi in urli improvvisi e cambi di ritmo vertiginosi, ulteriore espressione di voglia di indagare una mutevolezza che oltre ad essere un marchio stilistico, per i Ramblin Chaplin', sembra anche essere la caratteristica principale di uno sguardo moderno che vuole approcciarsi al mondo e all'arte in modo genuino e consapevole.
In definitiva I Ramblin' Chaplin propongono un progetto di indubbia complessità e ricercatezza artistica, il loro è un viaggio nella tradizione e nello stesso tempo è uno sguardo lucido sulla complessità del presente e sulla sua continua e inevitabile mutevolezza che ci porta costantemente a trascendere l'orizzonte e a guardare al futuro.
L'appassionata ricerca stilistica e musicale ha portato il gruppo al consolidamento di un sempre più caratteristico modo personale di fare musica, che non mancherà di essere espresso nei numerosi live che la band ama fare e ha già in programma. Vi consigliamo caldamente di conoscere questi ragazzi e di sentirli dal vivo per poter apprezzare la loro creatività e la loro sincera passione per la musica fatta dal basso e senza compromessi.

Per conoscerli potete visitare la pagina facebook:

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Oppure visitare:
https://soundcloud.com/ramblin-chaplin-1